Nero Come

Nero Come

giovedì 31 dicembre 2015

Ostia in Comune

Lo trovai una mattina ventosa sul pontile. Imbacuccato e con i soliti occhi blu marino splendenti e spalancati. Niente pasticche … almeno l’ultimo dell’anno avrebbe fatto baldoria – pensai.
Quello che invece mi sorprese fu la parabolica che aveva montato su un treppiede, una radio anni 30 e un generatore, Il tutto poggiato sopra un carretto.
“Buongiorno Nero Come…oggi che c’è in programma?”
“Hai detto bene” – rispose – è il proprio un programma che ascolteremo”
Non si fece “pregare”...
“Sto cercando di sintonizzarmi sulla radio più ascoltata del mondo…”
“Ah – risposi – ora capisco la parabola….e quale sarebbe?”
Mi guardò con il solito sguardo di chi compatisce…di chi sa di avere davanti un povero idiota e riprese: ”Radio Maria”.
“Radio Maria????” Fui colpito dalla battuta ma la bomba doveva ancora arrivare… “Sei diventato credente all’improvviso?”
Ancora quello sguardo misto di schifo e di misericordia.
“Non sai che su Radio Maria passa l’intervista alla Comunità Foce del Tevere?”
“No” – feci io.
“Bene. Dopo giorni e giorni di bugie e cattiverie finalmente l’Idroscarico potrà essere ascoltato. Verrà raccontata la verità e non tutte quelle minchiate che vengono messe in giro da chi all’Idroscarico c’è passato solo in macchina”.
“E con la scorta…” – aggiunsi.
“O con i fake ….ricordi Tore Tore…?”
“Non solo lui” – e aggiunsi – e cosa dirà la comunità?"
"Che esiste un progetto da diversi anni e che presto verranno costruite case per chi vi ha sempre abitato"
"Ma come? - esclamai..."Ma non dovevano essere sbaraccati? Dunque la premio Pulitzer de noantri ha raccontato l’ennesima bujia?”
“Certo… come al solito… ma ha finito!”
“Come sarebbe?”
“E’ stata promossa – disse Nero Come ridendo – La conosci la Legge di Peter?”
Feci no con la testa e lui continuò: “Beh…prendi un dizionario economico e leggi…la Legge di Peter dice che più sei inetto e più ti promuovono per toglierti dai coglioni”.
“Ma come? Il Senato a Sbrodolo e la Camera a lei? Un seggio sicuro?”
“Ha finito! Grazie a Dio” – rispose Nero Come.
“Dimmi…raccontami …spiegami, mio mentore”.
“Non esagerare …diciamo che in alto, molto in alto,,,,lassù dove volare gli aerei, hanno deciso che può bastare…. Sbrodolo ha cagato fuori del vasetto e la premio pulitzer de noantri l’hanno sfruttata bene bene e ora non serve più…. Promossa a Inviata…e se la sono tolta dai coglioni”.
“Ma lassù dove?”
“Il ducetto di Firenze in persona… e la commissione antimafia… pare che abbiano ricevuto una dettagliata relazione sugli impicci di Ostia…eh eh eh eh”.
“E l’Idroscarico cosa centra?”
“Oh…ma sei tardo…. Faranno di Ostia una nuova L’Avana… Casinò, alberghi, grandi nomi e tanto denaro e nei posto così non c’è posto per i mentecatti e i bugiardi…solo nomi importanti…. “
“Quindi non vedremo più i gli animali del Circo degli angeli …il Cervo che lotta contro il Menzognero, la mandarina a rotelle, labbra a rulli, L’eccidio volante …?”
“No…niente più circo… da lassù Matteo dux ha deciso che ora si fa sul serio…”.
 “E pensi che il Partito Defunto ce la farà? Con questi quattro idioti che lo gestiscono?”
“Vedi un’alternativa? – domandò Nero Come.
“No – risposi – A Ostia non c’è mai stata. Solo appecoronati e fiancheggiatori”.
Appunto e poi ci sono i nuovi…hanno entusiasmo e progetti…. Vedrai…”.
“C’è giusto da affidarsi alla provvidenza” - esclamai sconsolato.
“Ecco appunto…a radio Maria che tanto il Papa è più a sinistra dei SELleroni …”
“E tu che farai? “ – gli domandai.
“Quello che ho sempre fatto…vado in vacanza”.
“Cuba?
“Non questa volta Las Vegas…se devo aspettare il Casinò a Ostia, tanto vale che me ne vado in una città seria”.
“Con le solite pasticche che ti fanno viaggiare…?”
“Certo. Poi torno e dico che ho visto mondi meravigliosi…e magari vinco il premio pulitzer dell'anno…non è così che fanno certe persone malate di cattiveria?”
Mi mancherai Nero Come” – gli gridai mentre se ne andava.
“Anche tu amico mio… Augura buon anno a tutti gli amici e stai sempre a cazzo dritto!!!”
“Che significa? “ – gli urlai…
Non riuscii a sentire la risposta…

venerdì 11 dicembre 2015

Ieri a teatro !

“Due cappuccini, per favore. Quello per il mio amico Nero Come me lo fai caldo? Grazie”.
“C’eri ieri sera?”
“No”.
“Sei proprio matto. Ma come fa uno scrittore come te a mancare a un appuntamento del genere?”
“Nero mi spieghi di che parli?”
“Ieri al Tdl”
“Al Tdl?
“Sì al Teatro del Langue. Sai quel teatro che doveva essere pubblico e che ormai è del noto agente teatrale che sembra Lapo Elkan?”
“Beh, Nero …Non esagerare…”
“Ma sì. Quello che sta con la famosissima ballerina … Acclamata persino al cinema…pare che Melville…”
“NEROOOOOOOOOOOOOOOOOO …. Cazzo!”
Ballerina di flamenco
“Vabbe dai…però che ormai si sentono i padroni del teatro è vero. Pensa che lui aspetta gli spettatori all’ingresso e li saluta uno ad uno, ospita condannati per diffamazione, stabilisce chi deve entrare e chi è ospite indesiderato…lo sai che per questo si è beccato una denuncia?”
Paggio all'ingresso del foyer
“Ma dai Nero… non fare anche tu come la premio pulitzer de noantri…devi dire la verità…”
“E’ quello che faccio…chiedi alla Portoghese…”
“Vabbè dai…prendiamo sti cappuccini…offro io”.
Cominciò così la mattinata dell’11 dicembre. E Nero Come, labbra macchiate di schiuma e occhio vigile cominciò a raccontare quello che era stato lo spettacolo più comico degli ultimi anni andato in scena al Tdl.
"Ma c'era la Premio pulitzer?"
"No - sorrise lui - ormai il Partito Defunto l'ha mollata e questo è il segno evidente".
"Ma non voleva un posto alla Camera".
"Lei sì...ma il ducetto di Firenze non ha gradito le sue uscite".
"AAAh ecco perchè le cinquine dall'antimafia" - dissi io.
"Certo...cinquine dalla commissione antimafia e dalle associazioni"
“Insomma…rossi e neri finalmente uniti nel nome della legalità…" "E indovina chi c’era sul palco?”
“Spara”.
“Sbrodolo …che in realtà era mimetizzato dietro una bottiglia d’acqua da un litro e mezzo perché lo sai che è alto un cazzo e mezzo”.
“Sì ma la sua è un’altezza morale”.
“Certo – rispose Nero Come - che gli è costata 20.000 euro di rimborso da versare ai No-tav perché li ha calunniati”.
“Vabbè dai…andiamo avanti…”
“Affondo Insabbiella che doveva avere le batterie del Pace Market…”
“Di che? “ – scoppiai a ridere.
“Così chiama l’aggeggio che gli fa funzionare la pompa… comunque doveva avere le batterie scariche perché ha parlato dello scandalo della Doremi e la curva Nera ha applaudito… era una loro battaglia e il non vedende del G8 l’ha scambiata per una vittoria del Partito Defunto…."
“Poi…dai …continua…” – lo sollecitai.
Poi c’era l’assessora Amica della Maria erba di casa mia che ha detto di voler chiedere il rimborso a Buzzi perchè è stata danneggiata”.
“Ma come danneggiata? Il marito lo hanno beccato i Ros”.
“Appunto…e Morfini ha continuato dicendo che hanno affondato Ostia per salvare Roma ... e grazie a gente come lei…”
“Non si è regolata …ma sai tra amici... e Bonini?” - domandai.
“Bonini chi?” – fece Nero Come.
“L’autore del libro”
“Ahhhhh ..ecco chi era quello sul palco ….c’era uno che je rodeva tanto il culo … ora capisco…” e cominciò a ridere a crepapelle.
“Cosa capisci….”
Gli ballava la pancia e i pettorali. Le lacrime uscirono dagli occhi e alla fine disse: “Non se lo è cagato nessuno…ma alla fine ha detto : una sala meno vuota della volta scorsa”.
“Chissà perché…”
“Mah – fece Nero Come… forse perché in sala c’erano quelli di Casa Pound”
“Ma guarda te come deve essere la vita - esclamai. Devono ricorrere a Casa Pound per riempire un teatro mentre ospitano sul palco diffamatori e politici che hanno affondato Ostia… con questi dirigenti la sinistra non tornerà mai alla legalità …”
“Ben svegliato – disse Nero Come – però qualcuno prima di te l’ha già detto”. Uscì dal bar senza salutare e io tirai un sospiro di sollievo. Almeno per un paio di giorni non lo avrei rivisto e potevo smettere di riflettere su Ostia e sui brutti politici che gestivano la cosa (poco) pubblica. 









mercoledì 9 dicembre 2015

Le solite balle...di Natale.

Lo incontrai la mattina del nove dicembre sul pontile di Ostia. Sguardo vigile – aveva come al solito buttato le pasticche – e foglietto in mano.
“Ciao Nero, che fai?”
“Leggevo questo foglietto. Ma non cambiare discorso…”
“Ma …veramente…”
“Rispondi a me… Se uno fa un albero di Natale a Piazza dei Ravennati è colluso con la mafia?”
“Boh …direi di no”.
“E se lo fa a Piazza Gasparri?”
“Come sopra …ma vorresti spiegarmi il dilemma del giorno?”
“Quindi per una attività in piazza non si è collusi con la mafia?”
“Solo a pensar male…” – aggiunsi.
"Bene allora pensiamo male…se una ritira un premio assegnatole da una amministrazione sciolta per mafia?”
“Beh… “
“Se una scrive un elogio a un Presidente di municipio arrestato perché in combutta con Buzzi? Se una frequenta un politico condannato per diffamazione ? Se una appoggia un sindaco caduto in disgrazia? Se pubblica interviste a fake denigrando i cittadini?”
“Basta Nero” – urlai… Perché se conosci una così è meglio che le stai lontano. E’ una sfigata!!!!”
Sorrise e mi lasciò il pezzetto di giornale che aveva in mano… lessi avidamente alcune parole: “…la migliore amministrazione mai vista…”
Mentre si allontanava si voltò e sorrise…."Adesso c’è pure la Mandarina”.
“Chi?”
“Un’altra con le labbra a rullo compressore”.
“Patetica … e hanno già scritto tutto…” – risposi.
“Sei proprio matto…devi seguire l’esempio della pulitzer de noantri  …inventa … farai carriera!”
Sono proprio matto – pensai … e detto da uno scappato dal CIM, c’era da crederci …!



lunedì 7 dicembre 2015

Ancora ! (Porta sfiga)

L'Italia e i politici
Lo incontrai una domenica mattina. Una di quelle giornate fredde e assolate di dicembre. Seduto su una panchina, leggeva il Gazzettino di Bracciano.
"Buongiorno Nero Come. Ormai ci occupiamo di tutto il Lazio?" 
Mi guardò serio.... come solo i picchiatelli sanno fare: "Hanno commissariato anche il comune di Bracciano e l'ex sindaco era un fan sfegatato della giornalaia de noantri. Lui e l'assessore al verde pubblico. Anche lui indagato insieme al sindaco".
"Anche loro?"
"Sì... dopo Tazzone, il signor 4 per cento marito dell'assessora, il Marziano Marino... hanno fatto tutti una brutta fine.... quella porta sfiga.... te l'ho raccontata la storia, no?"
Certo...e chi sarà il prossimo?"
"Io mi gioco Sbrodolo - disse ridendo ... ma è il gioco della torre...o cade lui o cade lei".
"Anche io mi gioco Sbrodolo ... lei serve troppo al Partito Defunto ...e Sbrodolo è già condannato per diffamazione... "
"A meno che, la Famijia..." - disse lui.
"A meno che la Famijia ..." - dissi io.

giovedì 3 dicembre 2015

Commissione antimafia

Quando lo incontrai aveva appena finito di pittare un lungo lenzuolo bianco. Le mani imbrattate di vernice, le immancabili gocce di sudore sulla pelata, lo sguardo gaudente di chi sa di aver combinato un’altra marachella.
“Ciao Nero…”
Non mi degnò del suo saluto ma imperativo, come solo lui sapeva essere, ordinò: “Leggi ! Leggi e dimmi cosa ne pensi”.
Le parole nere e cubitali spiccavano sul lungo lenzuolo bianco, cucito alla bella e meglio
   “Sono qui e la mafia a Ostia ve la racconto io”.
Senza aspettare aggiunse: "Hanno rimandato la commissione antimafia al nove dicembre….lo sapevi ?”
“Sì. Pare che la vergine ricucita abbia commentato la notizia prima dell’Ansa….”
“La vocedelpadrone – disse lui ridendo e aggiunse: “Ma sai il motivo?”
“No”.
“Pare che sia arrivata una nuova relazione”.
“Dai Ros?”
“No”
“Locuste pentastellate?”
“Macchè…quelli inciuciano peggio che nella prima repubblica”.
“Arfio?”
“Nooooo…. Qui becca poco”.
“Ho capito – dissi. I soliti rompipalle".
"Certo - rispose. Il Partito Defunto si era sistemato la verità come più gli faceva comodo. Sbrodolo, Insabbiella e la Vergine, tutti contenti a sparare sulla cittadina lidense e invece...BUUMMM"
"E tu ti offri per raccontare la mafia a Ostia?"
"Certo. Aspetterò la commissione davanti alla caserma della GdF. Non dovranno fare altro che chiamarmi. Fedele nei secoli alla idea di legalità. Quella vera e non quella raccontata da chi è stato beccato con le mani nella marmellata".
Si pulì le mani sporche di vernice sulla maglietta sudata e se ne andò….
Unico Nero Come – pensai…se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo!

giovedì 26 novembre 2015

Cancelli

Non riuscivo a credere ai miei occhi.
Un turbante rosso gli cingeva la testa e al centro sulla fronte un rubino rosso e falso come la nota giornalaia di Ostia bene in vista. Indossava un gilet rosso e nero e  paio di pantaloni ampi rubati a qualche turco del secolo precedente. Sedeva immobile dietro un banchetto là dove via Orazio dello Sbirro incrocia Duca di Genova. Gli occhi blu più accesi che mai e l'aria seria. Ma quello che colpì la mia attenzione fu la palla di vetro e le carte bene in vista sul banchetto. 
"Cosa dice il nostro cartomante?" - chiesi.
La risposta non si fece attendere:"Il bagnino seduto sulle Dune dice che il senAttore vuole piazzare la sua Famiglia a Ostia".
Come al solito non compresi le parole enigmatiche del mio amico scappato dal CIM.
"Ne vedremo delle belle" - replicai.
"Cancelli" - aggiunse Nero Come che mi lasciò con questo dubbio... 
Cancelli, voce del verbo cancellare oppure Cancelli, nota zona del litorale lidense????
 

lunedì 23 novembre 2015

Piove e siamo bagnati come pulcini


Piove Municipio ladro e siamo bagnati come pulcini.... e da Acilia arriverà una pioggia di spumante... brinderanno in molti...servi, assessori, chiocce e pulcini.... e chi pagherà?
Ma naturalmente i cittadini, che domande !!!!


Il reato di falso condono per la lottizzazione abusiva si prescrive il 3 dicembre 2015, cioè il giorno prima dell’udienza preliminare. Oltre a Pulcini, sei i dipendenti comunali rimasti coinvolti nella vicenda. Nel caso si fosse arrivati ad una condanna, visto che la lottizzazione abusiva «non è suscettibile di condono», si sarebbe spalancata la via ad una demolizione. Invece ora l’ufficio condono dovrà firmare circa 800 certificati di agibilità.

giovedì 5 novembre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio - fine

Il mattino seguente la strada che finiva dove il Tevere si unisce al mare fu bloccata dagli eroici.
In breve, nemmeno fosse stato ammazzato un cristiano, le forze di Polizia si riversarono nella zona. L’arrivo del magistrato non vedente, l’uomo dalla pistola nella fondina e sguardo da tosapecore che ha appena tosato i cittadini fu trionfale. Sceso dal mezzo iniziò a urlare, inveire, ingiuriare, offendere, accusare: “E’ tutta colpa di Spadone, della pasionaria di Jesus … Spadone… Pasionaria … Luna Nuova, Spadone”. Continuò a urlare tra gli sguardi increduli delle forze dell’ordine, dei pompieri e della croce verde veterinaria, dei Ros e della forestale, pescatori, barcaioli e dei puttanieri che seguivano come al solito i cortei dei politici. I cellulari cominciarono a riprendere la scena. Il colonnello della polizia cercò di fermarlo mentre Insabbiella, scoperto (forse dalla fetore dei suoi peti) urlava senza sosta… ”SSSSpadone … Pppppdj… La Magnifica …è colpa vostra…E’TUTTACOLPAVOSTRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA …è colpa della MAGNIFICA”.
“Sono io la Magnifica …dicce dei quadri e del finto Caravaggio  … ma parla chiaro !!!!!!”.
Davanti al volto imbufalito dell’eroica donna dell’Idroscarico Affondo Insabella, che non si aspettava di trovare resistenze ma solo di passeggiare come un’eroe (onore a Sbrodolo assessore ignorante) sul corpo delle vittime, si portò la mano al petto e cominciò a sospirare…il cuore…il pace-maker …il cuore … oddiooooo …il cuore …. Muoio…chiamate il Sindaco…. Portatemi via !!!!
Sorretto dall’ufficiale della municipale e dai medici della Croce verde, che non conoscevano le capacità di attore consumato, Insabbiella fece quello che meglio gli riusciva da una vita: la fuga. Così, con un repentino dietrofront si avviò verso il mezzo blindato, scortato da quattro ceffi e - “frustando il cavallo come un mulo tra i glicini e il sambuco il re si dileguò (FdA) …” - salito sul mezzo l’ingannatore di folle non vedenti si dileguò, diretto al Campidoglio !!!!

(La scena comica, se non fosse penosa, la si può trovare su Youtube) 


mercoledì 4 novembre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio - quasi fine

Nero Come aveva avuto in realtà una seconda soffiata e senza cambiare discorso cercò di mettere insieme tutti gli elementi che finora avevano raccolto.
Dati alla mano, saltava agli occhi il fatto che Insabbiella, tra una scorreggia e l’altra, aveva ronzato attorno al Teatro de L’ammore dove, nei giorni successivi, si sarebbe tenuta una mostra con falsi Caravaggio esposti. Lo scopo era di dimostrare che Sol e Pd (la giunta che aveva trascinato Ostia nel fango …mai dimenticare i responsabili dello sfascio …) si preoccupavano della Cultura del X Municipio. Il giro, bizzarro di per sé, era stato confermato dal fatto che nei giorni precedenti alla mostra, due minchioni vestiti da intellettuali, facce da triglie marinate e occhi da tonni in scatola, amici del responsabile del MinchionPop Tomba, omicida della cultura della cittadina, avevano fatto le foto al palco e al parterre. Era fin troppo evidente che la cultura non era cosa loro né, tanto meno la capacità di allestire una mostra”. 
“È chiaro che sono due portaborse di Insabbiella” – disse la Magnifica.
“E come facciamo a sapere chi sono? – chiese Cristian Santo Subito.
“Ecco la foto - disse Nero Come (che riproduco di lato a riprova di una idea che da sempre sostengo) Abbiamo le foto, ma dobbiamo capire chi paga perché è evidente che la mostra si farà”.
“Insabbiella ha dichiarato ai giornali che è tutto gratis”.
“Quali giornali?”
“Uno solo – rispose Santo Subito - … Il giornale dei non vedenti, quello che copia le notizie, Loripubblica…”
“La firma sarà della povera Giornalista…ormai scrive solo quello che le dice il partito Defunto” – sospirò la Candida.
“E volete sapere chi ha pagato il conto?” – chiese il commissario Spadone.
“Ma non era gratis” – domandò la Magnifica.
Nero Come socchiuse gli occhi e annuì più volte, teatralmente: “Questo è quello che dice Affondo Insabbiella…ma come sempre la verità è un’altra”.
“Ho fatto l’accesso agli atti – disse Spadone e ho scoperto che L'Assessore alle illegalità del Comune Affondo Insabbiella , ha imparato a mentire come il Sindaco. Almeno 16.293 euro sono stati spesi dal Municipio per l'esposizione al pubblico di 6 dipinti, anche se Insabbiella ha garantito l'11 agosto 2015, sul sito del Comune di Roma, che tutto si sarebbe svolto “senza spendere un euro dei cittadini”.
“Quindi ha pagato il Comune…”. – esclamò Nero Come che non riusciva a nascondere la sua soddisfa­zione. Indubbiamente Sbrodolo e Insabbiella avrebbero avuto qual­che difficoltà a spiegare quelle coincidenze o peggio l’ennesima bugia che avevano costruito ai danni dei creduloni abitanti di Ostia che ancora abboccavano alle parole scritte e orali dei tre manigoldi.
Le bugie e le false informazioni fatte circolare ad arte, se non erano sufficienti a incastrarli, costituivano pur sempre un preziosissimo indizio, pensò il mattacchione, asciugandosi la pelata.
La magnifica mise una bottiglia di birra da­vanti ai commensali e domandò agli altri se volevano un caffè. Nero Come, sorprendendo tutti, ordinò un caffelatte bollente.
“Per combattere il caldo” – disse.
“Sono pronto a scommettere che Sbrodolo e Insabbiella sono gli ideatori di questa ennesima calla” esclamò Nero Come gustando il caffelatte. Tutto sembrava accusarli. Ep­pure a loro carico non c'era ancora nemmeno uno strac­cio di prova, e le sue supposizioni erano per l'appunto tali, vaghe illazioni alimentate solo dal suo fiuto di se­gugio.
Dunque – disse Nero Come la consultazione dei registri dell’ufficio cultura, ci da un risultato sorprendente: esiste un documento che fa transitare i quasi 17.000 euro dal comune a una società gestita dal Teatro nel silenzio generale”.
“L’inganno di Insabbiella è totale”.
“Per essere un magistrato…” – disse la Candida.
Domani verrà qui all’Idroscarico e faremo i conti” – disse la Magnifica.

martedì 3 novembre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio - sei

“Cosa avete scoperto?”
Sollevando il bicchiere con il caffellatte (NDR: gli altri invitati bevevano birra) Nero Come ordinò alla maggiore delle sorelle idroscaricate di cominciare il racconto.
La biondina, chiamata Regina, iniziò senza farsi pregare e raccontò che la giornalista premio Pulitzer dell’anno aveva varcato la barriera che divideva il mondo civile dall’Idroscarico. In macchina, con la scorta e con un’altra collega.
“In quattro ?” – chiese Nero Come.
“Sì – rispose la Magnifica – erano in quattro”.
“E’ vietato per legge. Una quarta persona non può salire su quel mezzo”.
“Hanno anche mostrato il dito medio” – aggiunse Regina.
“Beh … la cultura delle giornaliste italiche ormai ha raggiunto livelli altissimi” – rise amaro Nero.
“Poi – continuò la Magnifica – ha pubblicato un articolo in cui afferma che l’Idroscarico si allagherà al prossimo temporale”.
“E’ il mezzo per entrare con le forze dell’ordine e con la Protezione Civile” – disse l’Ing Spadone arrivato di soppiatto – dobbiamo subito bloccare l’accesso. Domattina metteremo i cassonetti al centro della strada e faremo entrare solo l’autobus”.
“Ma io credo che l’allarme sia un diversivo…. Dobbiamo capire cosa hanno intenzione di fare questi del Partito Defunto”
Fuori il manto fresco della notte avvolgeva la cittadina e il mare, lucido sotto il disco perfetto della luna, sembrava dormire placido. Di tanto in tanto il brusio si zittiva, come se tutti quanti obbedissero all'unisono a un misterioso ordine interiore; e allora il ronzio grave del ventilatore arrivava alle orecchie dei commensali.
«Allora, Nero Come: che si fa adesso?», domandò la Magnifica.
Nero Come sbuffò. Il sudore gli colava dalla pelata fino alle labbra carnose: “Ora ci penso perché i conti non tornano! Per ora so solo che ci dobbiamo sbrigare”.
“Perché fratello vai così di fretta?” – chiese Fontana Candida, la figlia della Magnifica.
“Dovrò rientrare al C.I.M. e difficilmente otterrò altri giorni di licenza”.
“Diserta”. – disse ancorala Candida.
“Non posso. Dovrei essere invitato da qualcuno sano di mente. Ma al momento non ne vedo”.

lunedì 2 novembre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio - cinque

Nero Come cercò di risalire all'inizio di tutta la faccenda.
Dunque, c'erano quei tre cospiratori da farsa, gli amici del signor Tazzone, che indubbiamente erano a conoscenza dei rapporti fra il loro capo e la cupola mafiosa di Roma. Sapevano perché lui era finito ai domiciliari e se ne stavano nascosti in municipio, in parlamento e nella redazione del giornale per non vedenti. Dopo l’arresto il Potere centrale li aveva costretti a uscire allo scoperto.
Proviamo a supporre – disse Nero Come, accendendosi una si­garetta che i tre amici avessero avuto l’ordine di salvare il Pd e completare qualcosa che Tazzone aveva lasciato in sospeso. E supponiamo che la loro azione avesse avuto bisogno di azioni di distrazione di massa. Sbrodolo si sarebbe occupato delle televisioni, Penna Nera dei giornali (un tempo anche dei pompini ma al momento era schifata da tutti e vista come un pustola in piena marcescenza) e il Pistolero Affondo Insabbiella avrebbe fatto girare il denaro per non smentire il lavoro di Tazzone.
Ecco, poteva essere cominciata pressappoco così. Ma perché mettere sempre in mezzo l’Idroscarico? Perché invece di ripulire la loro merda erano sempre pronti a rompere i coglioni al prossimo?
Gli uomini che avevano scatenato quell'incubo erano semifreddi, quasi cadaveri. Nemmeno l’ex giornalaia del Partito Defunto di Ostia Nuova, al secolo Toro Toro che aveva simulato l’incendio del banchetto con i libri e i giornaletti pornografici che di nascosto vendeva nelle sede del Partito o le ballerine di Flamenco cornute conosciute su fb con il nome di Bordelli, avrebbero potuto fornire spiegazioni a Nero che, da parte sua,  mai le avrebbe volute incontrare. Solo loro potevano dirgli cosa cavolo avevano in comu­ne Insabbiella il pistolero con la Stella di latta e Penna Nera la ex giornalista dell’anno eletta da un Consiglio sciolto per mafia e perché mai il loro intento, bruscamente interrotto dalla manifestazione della gente dell’Idroscarico, fosse riemerso con tale violenza. Solo loro potevano spiegare a Nero Come perché avevano urlato ai quattro venti che la mostra al Teatro De L’ammore (e del cocco) era a costo zero e perché avevano girato 16.293 alla società che gestiva l’impianto luci, di nascosto. E infine, solo loro potevano ingannare il popolo minchione di Ostia che ancora credeva alla loro buona fede, e a quanto pare ci stavano riuscendo, esibendo un Caravaggio falso e spacciandolo (anche loro al Teatro De L’ammore) per vero.
“Faremo pulizia” – aveva dichiarato Insabbiella.
“L’unica pulizia l’hanno fatto i Carabinieri – disse Nero Come - e ora vengono all’Idroscarico perché sanno solo prendersela con i deboli”. Eccolo, guarda qui esclamò mentre leggeva l’articolo del Menzognero unico giornale a dire sempre la verità grazie al sinistro giornalista : “Almeno 16.293 euro sono stati spesi dal Municipio X per l'esposizione al pubblico di 6 dipinti, anche se Sabella ha garantito l'11 agosto 2015, sul sito del Comune di Roma, che tutto si sarebbe svolto “senza spendere un euro dei cittadini”. E invece i soldi sono stati sottratti ai servizi scolastici, ai servizi sociali e dunque alle famiglie.
Questa era la più amara delle verità. I soldi tolti ai disgraziati per finanziare le loro bugie. Questo è il Pd.

domenica 1 novembre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio - quattro

Solo in quel momento la giornalista si rese conto di es­sersi addentrata su un terreno molto più pericoloso di quanto avesse immaginato all'inizio. Non era solo prendere posizione contro gli abitanti dell’Idroscarico. E non si trat­tava semplicemente di indagare su uno sgombro di una cinquantina di famiglie. L’azione di depistaggio di Affondo Insabbiella la costringeva a indagare e avrebbe dovuto denunciare pubblicamente i responsabili di un giro di affari che arrivava a cento milioni di euro. Erano gli amici del presidente Tazzone arrestato e che lei aveva osannato in passato. A quel punto solo lei rischiava grosso, ritrovandosi senza informazioni, al­lo scoperto in una zona inquietante dove il pericolo era in agguato dietro ogni angolo. Le dava angoscia dover ammettere che non era mai stata in grado di comprendere quello che si muoveva tra le nebbie. Lei che non aveva mai fatto un’inchiesta, che aveva ricevuto documenti da Del Turco, commissario di Polizia e si era limitata a denunciare false minacce e altrettanto falsi sequestri di persona mai avvenuti. Lei che aveva sempre bluffato e aveva adesso solo bisogno di provocare le ire degli abitanti fino a farli reagire con minacce che i CC avrebbero registrato e avrebbero così avuto modo di prolungare il tempo della scorta. Così avrebbe continuato a fare la vittima del malaffare, l’eroina tutta casa, scorta e famiglia. Così aveva sempre fatto e così avrebbe continuato a fare. Costruire interviste con personaggi mai incontrati come Toro Toro che ebbe persino il coraggio di far apparire sul giornale di non vedenti Loripubblica. Lei, giornalista dell’anno, aveva gabbato persino il direttore del suo giornale e migliaia di cittadini che la seguivano, intervistando un fake, inventando e vendendo al mondo intero le sue false verità. Decise che per l’Idroscarico avrebbe usato gli stereotipi validi per ogni stagione …i topi, i napoletani, gli zingari … tutto ciò che di pasoliniano esisteva all’Idroscarico si sarebbe ben presto trasformato in democristiano … senza dimenticare naturalmente il Teatro De L’ammore già da tempo passato tra le fila dei biancocrociati. “Non c'è ragione di innervosirsi” - disse Nero Come ap­poggiando i piedi sul cruscotto della centoventisei costruita in Polacchia. “Lasciamo che inventi tutte le notizie del mondo. Dobbiamo solo fare in modo che le forze dell’ordine intercettino le sue panzane e sono abbastanza sicuro che lo faranno. Dobbiamo solo aspettare. Vedremo cadere la testa di qualche pesce grosso, cari amici!” Mi avvolse il silenzio. Non credevo af­fatto che la giustizia fosse uguale per tutti ma compresi il motivo per cui l’Italia era in fondo alla libertà di stampa. Ogni volta che un personaggio importante cadeva nella rete della legge, se ne svincolava rapidamente grazie ai molti giornalisti compiacenti e influenti che aveva in ogni ambiente. Vedevo il mio paese sprofondare ogni giorno. Sempre più simile a una grande marrana, nel quale i coccodrilli grossi s'impadronivano facilmente delle prede migliori mentre quelli piccoli doveva­no accontentarsi di esibire colori esotici e di mangiare avanzi. No, non c'era niente da fare: alla mia età non potevo più lasciarmi sedurre da facili illusioni. Voleva so­lo scrivere e andare al mare. Niente di più.


sabato 31 ottobre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio - tre

La scena era a dir poco patetica ma, nonostante tutto, mostrava una sorta di giustizia terrena che vuole che “chi sputa in aria deve prestare attenzione a che, lo sputo, non gli ricada in testa”.
La giornalista, nota firma di un giornale di finti vedenti, aspettava Insabbiella all’angolo del municipio sciolto per mafia. Sperava di avere ancora la possibilità di scrivere qualche articolo giacché Loripubblica il noto giornale a fumetti per non vedenti, ancora per poco le avrebbe offerto lavoro. La donna, un tempo eroina del municipio, era in piena decadenza. Abbandonata dal partito, malvista dalle forze dell’ordine, odiata persino in procura dove i pm, tessera Pd in tasca, consapevoli delle panzane inventate a tutto spiano, chiedevano ai cittadini di portare prove delle sue invenzioni. Tutti erano ansiosi di bastonarla. Tutti ormai volevano bastonare la bestia che affogava, sicuri che persino il partito suo sponsor, la aveva abbandonata. E così non era raro assistere, in procura, al lancio dei fascicoli con il suo nome, accompagnando il gesto da vigorose grattate di coglioni. Era finito il tempo in cui la giornalaia, occhio vitreo e bocca piena, aveva lanciato merda su tutta la popolazione lidense, salvando solo i tesserati del Partito Defunto e raccontato storie sulle altrui vite a suon di menzogne e invenzioni. Adesso come una megattera alla deriva, mendicava per le vie della città per avere notizie di primo piano su questo o quel soggetto. Io e Nero Come la osservammo di soppiatto nascosti dietro lo stipite di una porta e non osservati ci gustammo la scena. Stava in piedi sulla soglia del municipio. Indossava uno spolverino chiuso con una cinta che avvolgeva i fianchi, ac­cendendosi un mozzicone di sigaretta. Il colore dei capelli sembrava naturale come una parata di militari che marciano a passo dell'oca. Aveva evidentemente usato un guantone da pugile per mettersi il rossetto rosso su quella fessura senza labbra che aveva al posto della bocca e nel vedere il Cieco di Genova, aprì il trence facendo del suo meglio per mostrare, tra le cosce,  le due mollette da bucato e la barba da boiardo russo. I seni sembravano i posteriori di un paio di cavalli da tiro alla fine di una lunga giornata di lavoro. Soltanto a guar­darla ci si sentiva invitati all’auto da fe’, alla masturbazione, al ritorno alle pugnette che solo un uomo sa cosa significhi perché, come più volte mi raccontò Nero: “Nessuno mi fa una sega tanto bene quanto la mia mano”.
Quella vista era dunque un ritorno alle origini giovanili, un invito alla sega se solo il pensiero, schifato, non avesse avuto pensieri beceri di malattie veneree alla sola vista.
“Dottor Insabbiella ” … La giornalista aprì il trence slegandosi la cintura alla vita, come se lo spettacolo gratuito fosse di gusto supremo.
“Non per carità” – gridò mister g8 – ho il pace-maker… sono infartato e qui a Ostia ho già troppi shock”.
“Ma ho tanto da offrire…”.
“Penna Nera ormai sei bruciata” – esclamò Insabbiella, toccandosi la fondina sotto la giacca e riportando gli occhi sulla donna. “Ti rilascio un’intervista ma devi colpire quelli dell’Idroscarico”.
“Ma Nero Come è un povero disgraziato”.
“Se sei amica sua digli di cercarsi un dottore. Non è tutto a posto con la testa, sai”. Tirò una lunga boccata dalla siga­retta e buttò la cicca oltre le mie spalle.
“E’ del tutto suonato e non è mio amico” - aggiunse la ormai decaduta giornalista dell’anno: “Solo, ha la ten­denza a vedere cose che non esistono. È un po' strano, ecco”.
Una che di invenzioni se ne intende – pensai.
“Se questo non vuol dire essere suonati, allora non so proprio cos' altro diavolo sia” – replicò l’insabbiatore Insabbiella.
“Sai cosa hanno in mente, quelli dell’Idroscarico?”
“Se non lo sa lei che indaga” – disse la balena bianca spiaggiata e si strinse nelle spalle mentre con la mano semifredda afferrò la cravatta di Insabbiella e si stampò un sorriso civettuolo che sembrò una smor­fia: “Sa, per scrivere venti righe ci vuole poco tempo e io ne ho molto.  Forse preferisce aspettare in mia compagnia?” - disse.
Insabbiella la guardò come fosse un dolce andato in malora: “Non sono Delturco, io … eppoi ho il pace-maker che frigge. Indaga tu e riportami le informazioni di cui ho bisogno. Poi vedrò cosa posso fare per te lassù al Partito”.
La balena sorrise. Insabbiella si allontanò tirando un sospiro di sollievo, come uno che (questa volta ) ha schivato una merda il giorno del proprio funerale.

venerdì 30 ottobre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio - due

Tutti i fatti furono legati gli uni agli altri grazie alla soffiata di una innocente bimba dell’Idroscarico che aveva visto il mattino precedente il Pistolero Affondo Insabbiella arrivare al Teatro De L’ammore con un quadro sottobraccio e lì aggirarsi, con un ghigno di chi ha appena scorreggiato e sa di farla franca, mentre canticchiava “Concolina Concolina chi la fa la sente prima”. Il fatto (del Caravaggio …non della scorreggia ) venne raccontato immediatamente a Nero Come invitato alle settimanale gnoccata all’Idroscarico. Dopo aver parcheggiato la centoventisei fabbricata in Polacchia a due passi dalla scogliera, fui accolto dalla Magnifica respirando l’aria di casa.  “Accendiamo il televisore – disse la Santo Subito. C’è la mia Lazio”
Invece comparve, come un incubo, il faccione di Incolla, megafono di Banale 10 e di seguito il non vedente del G8. In televisione, il paladino della legalità di parte, appariva più brutto di quanto si potesse immaginare. Nervoso, si muoveva a scatti e urlava quando l’interlocutore non lo lasciava parlare. Abbandonato dal sempre fedele bassotto Sbrodolo alle prese con i No-Tav e con i magistrati piemontesi, Insabbiella appariva adesso mentre blaterava di presunti omaggi culturali ai cittadini lidensi: "Siamo tutti propensi a ritenere che sia iniziata una nuova epoca di cultura per Ostia. Mentre gli altri fanno esplodere bombe e petardi ogni giorno e in ogni luogo noi, uomini del Pd e della legalità, un ossimoro - pensai - di questi tempi, facciamo cultura e anche gratis. Certe voci, molto in voga in questa quieta città attribuiscono gli scoppietti a quelli delle finte associazioni antimafia. Sono loro che fomentano l’odio raccontando verità che altrimenti nessuno conoscerebbe come per esempio i brogli elettorali a vantaggio del signor 38 cm, membro trasparente di Sol. Sappiate che al Comune erano presenti due del partito Defunto, tale Sborri e un certo Duesolvi sulla cui onesta metto la mano sul fuoco. Basta con queste invenzioni. Ostia rinascerà come un cervo a primavera e per farlo ha bisogno di ...
...di corna - pensai - e per questo alle ultime elezioni hanno fatto vincere il sig 38 cm... la flamenchera porta tante di quelle corna che ci piazzano i fari del Teatro De L'ammore ...
Ma per far rinascere Ostia c'è bisogno di cultura e arriverà una mostra su Caravaggio. Senza spese per i cittadini o per il Municipio” - terminò Insabbiella.
“Ma che cazzo dice?” – chiese la Candida davanti la televisione.
Nero Come che ormai non credeva più nemmeno alla sua voce e che ficcava il naso dappertutto aveva saputo da un usciere che Insabbiella mentre dichiarava pubblicamente la gratuità dell'evento chiedeva in privato 17.000 euro per infinocchiare i creduloni di Ostia.
“Quelle facce da banditi delle associazioni antimafia hanno oltrepassato il limite” – aggiunse Insabbiella urlando senza però, come suo solito, fare nomi e cognomi. Era una scelta che dai tempi del G8 aveva funzionato e anche la Libera Associazione in Libera Chiesa aveva messo in pratica, dimostrando che è facile strillare ed è più facile non denunciare mai alcuno. Si lanciano accuse…non si fanno nomi e cognomi e ci si trasforma in eroi!!!
“Questo nervosetto sarebbe Insabella ? – chiesi guardando Nero – Lo abbiamo visto e ascoltato stamane in municipio, nascosti dietro una porta”.
“Davvero? – replicò la Magnifica. Raccontate, dai”. “Tutto a suo tempo – disse Nero…è il tema della prossima puntata” e rise a crepapelle! 

giovedì 29 ottobre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio - Uno

Sono le tre del mattino. L’aria di ottobre è fresca. Spengo la luce e socchiudo la fine­stra mentre ripenso a ciò che ho vissuto con una confusione in testa che non ricordo nemmeno che giorno sia oggi. Non so neanche cosa sia avvenuto prima, il compleanno della magnifica del 23 agosto o la sòla di Affondo Insabbiella, ma a rigor di logica suppongo che i festeggiamenti abbiano preceduto di qualche mese la sòla, e che all' epoca di quest'ultima già esistesse il mito della Magnifica o meglio la sua coscienza di combattente. Perché in ogni rivolta che si rispetti c’è sempre un gruppo di eroici combattenti. E all’Idroscarico, che vi piaccia o no, signori miei, i combattenti erano e saranno sempre capitanati dalla Magnifica.
“A Ostia dobbiamo organizzare la resistenza civile. Nella strade è in atto da tempo, ma nessuno ha gli occhi per vederla, né l'udito affinato per sentirla. E dunque intoniamo: “Avanti popolo alla riscossa, il Caravaggio è chiuso in una fossa”.
“Se non la smette di dire stronzate, gli do un colpo con il mattarello e quel panama non se lo toglierà più” – disse la Magnifica guardando Gei Matti detto Millanta, fan della giornalaia dell’anno e onanista pipparolo convinto.
Fu così che conobbi l’indiscussa eroina dell’Idroscarico. Lei sì, donna dell’anno e del secolo. Lei, i suoi terribili nipoti, la Candida, l’omino di gomma al secolo Cristian Santo Subito.
La osservai a lungo mentre sfilava le fotografie della sua gioventù in cui sembrava una madonna adorata dal bue popolo intero. Il tempo aveva sbiadito i colori ma lei, in costume da bagno, attaccata a uno scoglio come una cozza, faceva impallidire con la sua bellezza, tutte le star di Cinecittà. Fu in quel momento che il Millanta tirò fuori un classico del suo repertorio pronto come al solito a sbafare ogni minimo pasto: “Tutti in tavola” – gridò, mentre gli gnocchi al ragù preparati dalla Magnifica venivano serviti caldi e fumanti. Il millanta non riuscì a mettere in bocca neanche uno gnocco che il primo dei 4 terribili nipoti rovesciò il piatto pieno di sugo sulla camicia. Fu in quel momento che ebbe una crisi di nervi. La camicia piena di sugo sembrò insanguinata e scattammo una foto che fece il giro del mondo con il titolo: Onanista di sinistra aggradito (notate bene …non aggredito ma aggradito) all’Idroscarico.
Con questa immagine epica ci dirigemmo verso i copertoni, pietre e cassonetti ancora da posizionare al centro della strada.  In quel preciso momento comparve lui, urlante come solo i mattacchioni sanno fare: “Pedalo da due ore… vengo proprio dal CIM...”
“Non poteva essere diversamente!” – esclamai. 

Ostia e i distratti di Caravaggio - Intro

Questa è la cronaca di quel che successe in quei primi giorni dell’ottobre del 2015, anno I dell’arrestato presidente del municipio generale Tazzone alias Nonpisciodalginocchio, alias Lasincheraglia che si presentò come Leone e si rivelò Asino e che finì con i braccialetti alle quattro zampe, sostituito da Affondo Insabbiella non vedente dal lontano G8 di Genova, infallibile pistolero, nervoso dispensatore di legalità per soli tesserati del Partito Defunto e poco attento alla Libera attività delle balene spiaggiate all’Amanusa. Tutto cominciò quando fu visto camminare con un quadro sottobraccio. Un quadro che, come si seppe in seguito, era una volgare copia… era falso come una banconota da venticinque euro … come le maschere degli amici del Teatro De L’ammore, trasparenti di giorno, imbiancati di neve la notte, falso come le tante facce che si aggiravano per il municipio lidense… falso come solo il Potere sa essere!!!!

mercoledì 28 ottobre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio

A grande richiesta ritornano le avventure di Nero Come mattacchione - ma non troppo - scappato dal C.I.M ... le sue scoperte e le sue verità che danno fastidio al Potere e le sue azioni sempre dalla parte della verità che nessuno racconta. Ritorna come sempre con la sua dedizione ai dimenticati del municipio sciolto per mafia (mai dimenticare i responsabili, gli ignavi ... e quelli a parole pasoliniani e a fatti democristiani)

venerdì 25 settembre 2015

tana Liberatutti


Agite, fate qualcosa prima che la faccia io e scateni l'inferno. 
Guai a chi non gioca a tanaLiberatutti! Grossi guai.. 

Così disse il mio amico Manolesta.... veloce di parola un pò meno di pensiero parecchio fuori di testa! Ma giocare a tanaLiberatutti non è mai stato facile. Troppi personaggi Sinistri e in tanti attaccati alle poppe de donna. Soprattutto Push-up, l'associazione capeggiata dall'ubriacone chiamato Salsiccio argentino sempre alticcio! 

Ma adesso ho sonno... i tranquillanti che mi somministrano al CIM cominciano a fare effetto. Dormirò e sognerò di una spiaggia chiamata Castell-Beach, di giovani che volevano giocare a tanaLiberaTutti e di un mio coinquilino del CIM che prometteva di scatenare l'inferno !!!! Daje Manolesta... fu l'ultima cosa che riuscii a pensare.... raccontace de 'st'inferno o taci per sempre !!!!

giovedì 17 settembre 2015

Su!Sburra

Il disegnatore ha chiamato alle nove.
Per me, l'alba ! Ma la copertina è fantastica ed è stata come una pioggia dorata ...
Su!sburra è... una pioggia dorata ! 
E già i politichelli del municipio commissariato si chiedono a chi toccherà la prossima volta.
Oggi girerò per Ostia. Quella che mi appartiene e a cui appartengo. Niente lavoro. Solo amici.
E se avete segnalazioni, gossip, notizie di edicole e incendi finti, buche mai coperte, prostitute un tanto ad articolo, alberi mal tagliati ...beh, chiamate.... perchè io - Nero Come - non tarderò a far sentire la mia voce!!!

mercoledì 16 settembre 2015

Con le mani sui coglioni - La storia vera di Penna Nera - Ultima

Puntata nove – la Fine (con sollievo) - Penna nera continuava a raccontare e io – Nero Come - uomo di lotta e di bandiera (sempre biancoazzurra) faticavo a capire i suoi metodi. Per me è sempre stato difficile capire certi giochi. La palla o è entrata e allora è gol o non è entrata e allora si gioca. Che centrava apparire pelle e ossa davanti a un giornalista? E farlo fuggire per lo spettacolo improvviso e osceno di un corpo in decadimento? Avrebbe potuto creare nell’inconsapevole giornalista uno shock anafilattico un’idea di suicidio un tentativo di ingollare sedativi il rifiuto perenne della gnocca il ricorso alla via omosex dopo lo shock di un sì tanto schifo improvviso. Avrebbe potuto intraprendere la via francigena per arrivare a piedi all’ex Pò o cominciare a raccontare film osceni di una notte finita tra le lenzuola di una dattilografa pelle e ossa che ammaliava incauti uomini o avrebbe potuto attenderla per altri trent’anni come l’omerico attese la sua Troia … Mah!!! … a certi orrori bisogna essere pronti… e fu una fortuna che l’uomo fuggì senza sfiorarla…!!!
Lei comunque riprese e mi raccontò che si presentò nell’ufficio dell’asino divenuto Presidente e cominciò a incensarlo… “Scriverò di te e dirò che sei il migliore mai visto l’unico che lavora che combatte la mafia che pensa al bene di Ostia e dei suoi cittadini”. L’asino emozionato come mai prima affermò che era tutto vero e che un paio di idioti lo molestavano. “Li distruggerò io” - tuonò la dattilografa. “Devi però darmi le intercettazioni perché lì troverò i nomi giusti”. “Detto e fatto. L’asino abboccò e per festeggiare l’alleanza si recò in spiaggia dove in pompa magna liberò un piccione davanti al popolo Pdiota festante. Il piccione fu afferrato al volo da un gabbiano masticato e digerito e cagato in un batter baleno. Di questo il giornale dei ciechi Ripubblica non fece menzione. Da quel momento il bene del Partito Democristiano e di Ostia trionfò. “Ma tu lo sapevi che era un malandrino? “ – le chiesi. “Certo che lo sapevo” – mi rispose candida come una vergine – “ma mica potevo dirlo al mondo intero… era del Pdioti quelli che presto mi avrebbero portato alla camera”. Da letto – pensai ma non lo dissi e invece esclamai: “Ah beh … giustamente … gli obbiettivi, l’ingoio, etc…” “Certo certo” - e continuò raccontandomi che il gioco funzionò fino al giorno in cui all’asino Presidente furono messi i braccialetti elettronici per un telefonata a un certo Salvatò. “E come hai fatto per gli psicolabili del web che ti sbavano dietro?” “Mi affrettai a commentare che sapevo tutto che avevo previsto tutto che ogni cosa la avrei raccontata e con una semplice capriola e salto mortale affermai che faceva parte del piano. Così cambiai banderuola passando a una più allegra e mi accostai alla assessora moglie di un politico del Comune di Roma”. “Ah bene e cosa successe?” “Anche il suo nome comparve nelle intercettazioni mentre il marito andò in galera senza passare dal via”. “Azz …che sfiga !” “Allora cambiai di nuovo e cercai il titolare del Core Pazzo un locale autorizzato – dissero – a distribuire alcolici persino ai minori. E in seguito, dopo una festicciola con tutti gli alti papaveri del territorio il locale fu chiuso per ferie ad oltranza e il politichello provò a darsi fuoco… e ancora va in giro a maledire quel giorno”. Cominciai ad impressionarmi per le sciagure che seguivano i suoi spostamenti … nemmeno la Lazio del 74 … “Ma io non mi arresi e ora sono molto molto vicina all’assessore ai trasporti”. “Ah … il nano carogna di sicuro perché ha il cuore vicino al buco …”. “Noooooo … è bellissimo…” affermò infine civettuola. “Ma come mai lo chiamano Sgocciolo?” “Ohhh …sembra che perda le gocce mentre parla” … Rimasi sbigottito per questa forma di gossip. Ma si sa.. le dattilografe vivono di questo ! “Lui sì che mi porterà alla Camera. E già vedo una bella nottata in sua compagnia… tanto la moglie è così scialba, grassoccia e poco attraente …dicono in giro che suo padre non l’ha riconosciuta quando è nata … e poi è in Piemonte. Mica se la porta dietro!!! Sarà una notte da ricordare considerata la sua altezza fisica morale e culturale … speriamo solo che la metro non lo travolga…” Fu in quel momento che ebbi l’idea di…. Ma lasciai correre e chiesi: “E Manganello Delturco che fine ha fatto?” “O poverino … gli va proprio male la vita … pare che lo vogliano pensionare per una storia di magrebini …dicono che è sempre in pista ad inseguire gli arabi che vogliono scendere prima dall’aereo…” Non capii cosa stesse dicendo ma a quel punto ogni remora e ogni dubbio erano scomparsi. Avevo collocato nel punto esatto quella sensazione di fastidio che provavo. Con gesto rapido mi infilai le mani sui coglioni e cominciai a raspare. Sì signori miei! Avete presente quel rumore allegro che fanno le unghie sui coglioni? Quel rumore che solo gli uomini con le palle conoscono? Quel rumore con il quale si cerca di allontanare ogni malaugurato pensiero di sfighe e sventure? Ecco quel rumore era tanto più forte quanto era la mia paura di questo essere che ora volteggiava sulla mia vita. Un presagio oscuro che aveva iniziato ad aleggiare sulla mia testa… Così il rumore delle unghie sui coglioni aumentò di intensità come un rumore di parmigiano che si sfalda sulla grattugia. Intenso e doloroso ma portatore di un sollievo che allontanava da me sempre più il pensiero di una Penna davvero nera ... come la sfiga. Un suono, un dolore e un sollievo mai ascoltato prima che mi scorticò le palle molto più della mia odiata ex moglie! Finalmente capivo di cosa si trattava. Questa era un uccello del malaugurio. Era un re Mida al contrario. Ovunque si era appoggiata aveva lasciato una scia di merda. Senza troppo dare nell’occhio mi alzai e le dissi che non ero in grado di scrivere una biografia. Troppo impegnativa aggiunsi mentre cercavo una via di fuga. Lei allungò la mano per toccarmi ma con balzo felino da porcellino la mollai nel suo scranno e ai suoi sogni corroborati da pompini aziendalistici verso i sempre goderecci falli rossosbiaditi del Partito Democristiano. Io non avrei permesso che il mio favoloso manganel cortese finisse ( o sarebbe finito ...Boh )in un antro sì puzzolente. Mi ritrovai in strada. Con le mani sui coglioni. Continuai a correre e raspare … raspare… raspare! Fu in quel momento - difficile per ogni uomo - quando il pensiero e la mano lottano per una guerra che gli antichi padri chiamavano pugna e che essendo composta da solo cinque contro uno è di par suo piccola diventando di logica conseguenza pugnetta che vidi il cappetano della Riomma alzare la coppa Italia. Avevamo perso il derby? Un’altro (onore al nano assessore) incubo? “Nooooooooo gridai. Noooooooooo… Allontanati da me porti sfiga! Non ti voglio vedere più ... nemmeno in manette. Nemmeno iiiiinnnn ....”
Fu in quel momento dicevo - che sentii le mani delicate di Fontana Candida la dolce infermiera del CIM che mi scuotevano “…Nero…Nero dai…hai preso le pasticche stasera?”. Mi svegliai di colpo mentre la Candida dolce e tenera come un machete che affetta un cocco si apprestava a mollarmi una cinquina in pieno viso. La guardai amorevole e sudato nonostante il freddo: "Stai sognando...- disse - hai avuto un'incubo (Onore a Sgocciolo !!! )" “Ne ho avuti due. Due incubi che si sovrappongono non è possibile” “La Lazio ha vinto la coppa scemo!” – disse lei. Era vero. La Lazio aveva vinto la coppa. “E la dattilografa tutta camera e marito? E' da ieri che mi perseguita…?” “Ma di chi parli… ieri era domenica e non sei voluto uscire dal centro”. “Che sollievo!" – esclamai. La dattilografa non era mai esistita. Era stato solo un brutto sogno. Niente di più. Un’incubo (bacio le mani Sgocciolo!!!) ma le mani sui coglioni le lasciai a lungo perché certi uccellacci a Ostia prima o poi te li trovi di fronte per davvero anche se adesso so che basterà girarsi dall’altra parte per riprendere il sonno dei giusti!

martedì 15 settembre 2015

Con le mani sui coglioni - La storia vera di Penna Nera - otto

Puntata otto - La bionda esperta di battute e di lingue riprese dopo aver addentato due patate fritte e mi raccontò che la settimana successiva Deloayal attempato giornalista del Menzognero si presentò a casa sua. Il marito quella sera giocava a calcetto e i piccoli cervi erano stati parcheggiati in Ciociaria dal nonno meccanico. L’incontro con non ebbe esito sperato. L’uomo presentatosi alle 21 in punto le parlò di incroci pericolosi in municipio e in comune. L’ombra lunga del ricatto dell’omossessualità che partiva dal Campidoglio e arrivava fino a Ostia la corruzione la presenza di Biancaneve nel teatro. Insomma Ostia appariva come Sodoma e Gomorra. Ma lei – continuò a raccontare - non era interessata agli scandali e al momento del dolce gli parlò delle intercettazioni. “Ne hai una copia ?” Niente. Deloayal non si sbilanciò. “Me ne fornisci una copia”. Macchè. Il sinistro giornalista assunse l'espressione tipica da trincea ... impassibile come il fantasma del Louvre misteriosa come Arsenio Lupin del Litorale beata come il gobbo de Notre Dame beota come l'assessore al caos venuto dal Piemonte. Deloayal negò di averne. Eccheccazzo - esclamò Penna Nera che decise allora che era giunto il momento di ricorrere alle sue profonde conoscenze culturali. Andò in camera e tornò vestita solo di babydoll. Nero. Di pizzo. Scosciato che metteva in risalto le ossa meglio di una radiografia al Grassi. “Azz che spettacolo” – sussurrai mentre sempre più urgente era il ricorso a Federica mano amica – “e poi?” – le chiesi. "Gli sorrisi di quel sorriso ambiguo e lo sguardo tagliente di chi annusa la preda". Lo sguardo che annusa???? Ma con quel naso ha bisogno dello sguardo ???? Mah.... valle a capire 'ste dattilografe!!!. "Deloayal si alzò e se ne andò inorridito non prima di aver affermato che le ossa gli facevano male. Solo nei giorni seguenti seppi che non amava mescolare lavoro e piacere ... carne e corna... e io rimasta in mutande gli urlai appena chiusa la porta: Stronzo frocio impotente ...e quella sera pubblicai per ripicca la foto del cerv…scusami…del mio marituccio adorato in tutto il suo splendore di giovane ignaro! Era una foto bellissima. lui al mare in costume e quelle protuberanza sulla testa che tutto il mondo vedeva ... Ma avevo subito uno smacco! Un uomo si era rifiutato di possedermi mi aveva schifata. Non aveva capito che ero disposta a tutto pur di afferrare ogni cosa al volo ! Così decisa a non perdere quella partita andai in questura e lo denunciai per non aver commesso il fatto !" Ma come sarebbe? "E tutti mi hanno dato ragione ... persino il procuratore ... persino alla commissione antimafia ... ho visto io ...io ...io ... sul tavolo del procuratore le denunce che ha quest'uomo e domani lo arresteranno... " "Ma come è possibile???" "Zitto ciccione!" - disse la futura donna da Camera e dattilografa dell'anno che poi riprese "Il primo tentativo di coinvolgere un’animale (sì signori miei con l’apostrofo … omaggio all’ignorantissimo tappo di sughero piemontese) della jungla dell’informazione era andato a vuoto. Rimaneva l’altra bestia. Quella sì che avrebbe abboccato.

lunedì 14 settembre 2015

Con le mani sui coglioni - La storia vera di Penna Nera - sette

Puntata 7 - Il celere celerino, il manganello mazzolatore, il virgulto pensionando dal passato epico impegnato nelle piste dell’aeroporto le spiegò che il suo nome girava a mille ma aveva bisogno di un altro caso. Doveva nuovamente inventare di essere al centro delle attenzioni mafiose. Essere colpita in pieno per mostrare al mondo che la mafia a Ostia non perdona. “Cosa ti è successo di grave da poter denunciare? “ “Niente. Niente di grave”. “Sforzati. Inventa”. “Non so… sono rimasta chiusa nei cessi di uno stabilimento per due ore e quando finalmente hanno aperto ho visto un pittore e un falegname che ridevano”. “Bene – disse il celerino - quando è successo ?” “Sei mesi fa….” “Perfetto … vai alla Polizia e denuncia che ti hanno sequestrato… Inventa che c’era un politico dell’opposizione…" “Uno del Pd …?” “No del Pd… quando mai il Pd ha fatto opposizione?” “Va bene …invento una storia e metto in mezzo uno dell’opposizione”. “Sì qualcuno di Fratelli…” “Ce l’ho…due fratelli… la polizia in quei giorni li colloca proprio lì all’Orsa Minchiona in quello stabilimento dove sono rimasta intrappolata”. “Bene. Disse Manganello Delturco. Comincia a scrivere che sei stata sequestrata e che uno dei falegnami era…” “Era un pittore…” “Va bene, cazzo, fai come ti pare basta che li denunci”. “E’ successo più di tre mesi fa ... ma tanto chi controlla le minchiate che scrivo... o no?”. “Ma il pittore davvero ti ha chiusa dentro?” “Ma noooooo … Manganello ma che dici? Era lì per una cabina. Ma se dobbiamo mettere a tacere l’opposizione questo è il caso che fa per noi. E se era innocente peggio per lui che si è fatto beccare. Eppoi, sono una donna con la scorta che combatte la mafia e sto dalla parte dei buoni e si sa come vivono quelle con la scorta e cosa sono costrette a mandare giù…” “A proposito… questa sera?” “No mio bel Manganello. Questa sera niente …” rispose la dattilografa. “E’ il turno di mio marito”. “Mi metti le corna con tuo marito? Comunque va bene. Una scopata matrimoniale ogni tanto ci vuole. Intanto l’opposizione l’abbiamo sistemata…” “Domani ti farò avere le intercettazioni. Ma sono top secret. Devi trovare qualche pollo che si espone al posto tuo”. “Ne conosco uno molto sensibile”. “Brava. Sai come muoverti in certe situazioni”.

domenica 13 settembre 2015

Con le mani sui coglioni - la storia vera di Penna Nera - sei

Puntata 6 - Dopo un racconto del genere, capirete, lettori cari, che ebbi bisogno del bagno. Spostai la mia mole e corsi via. Non solo gli uomini di un certo peso capiscono il sollievo che si prova nel pisciare con la vescica piena e la testa pure. Quando tornai sollevato - si fa per dire - la dattilografa senza labbra e senza scrupoli continuò il suo racconto affermando che il passo successivo era stato quello di dotarsi di megafoni nel web. Così si era circondata di amici dalla psiche facilmente gestibile. Annotò le menti più labili e inviò loro richieste di amicizia e di urgente aiuto per combattere la mala che agitava le sue notti. Inviò foto scioccanti di lei al mare in due pezzi simili a un trans. Colgo l’occasione per chiedere scusa ai trans per il paragone offensivo non del sottoscritto ma di chi l’ha realmente vista in due pezzi e cioè il mio amico di Brodo e Lettura. Quel giorno la transdattilografa appariva con il cervo al suo fianco e i cerbiatti che sguazzavano nell’acqua. Le foto in realtà erano un museo degli orrori e mi pentii di aver tradito la mia amata Lazio giacché a quell’ora vi era un programma in tv dal titolo Gol e Mignotte per ascoltare una storia di pompini che non avrebbe portato da nessuna parte anche se considerai alla fine in questa storia mancarono solo i gol…niente altro…ma andiamo avanti !!!! Tra gli amici spiccò un certo Pat Jei Matti che le inviava pizzini d’amore (anche se poi si scoprì che la bionda dattilografa era come al solito arrivata seconda essendo i pizzini stati già usati per una certa Janis portoghese di Montreal). Un mezzo tossico conosciuto ad Acilia come l’Orlando Dormiente che vendeva i suoi articoli sui trans della pineta che a suo dire conosceva uno per uno. E soprattutto la Zozzi, un simil scaldabagno che amava apparire nelle foto con le tette talmente sbrindellate da arrivare alle rotule giustificando il detto popolare “Me fai uscì il latte dai ginocchi” e che occhi a cuoricino le inviava messaggi d’amore incondizionati dimostrando una passione malcelata per le fanciulle avvezze ai tagli di braccia in tenera età come era stata Penna Nera al tempo della scuola. Lo zoo era completato da Leccidio, un vecchio meccanico di Gocar e dal marito che appariva e scompariva con il suo carico di ramificazioni viste dal mondo intero tranne che come sempre succede dal diretto interessato convinto delle virtù angeliche della moglie e delle sue capacità linguistiche e culturali senza fine. “Il resto degli amici Feisbucchini in realtà li ho acquistati” – affermò con candore. La mia interlocutrice non finiva di stupire … “Acquistati?” – chiesi meravigliato. “Sì certo. Con 330 euro si comprano 10.000 Like…e come pensi che ho fatto ad avere tutti questi amici? Pensi davvero che sono così famosa? Non vedi che scrivono sempre gli stessi… al massimo ci sono i fake”. “Anche i fake?” “Certo…un lungo elenco…ecco guarda bene…l’ultimo si chiama Corbelli… ma in realtà è una povera sfigata che passa il tempo a parlare di cacche pannolini e vomitini”. La mia amica dattilografa non finiva di sorprendermi. Sesso, Soldi e Carriera. Come non crederle????? Riprese il racconto e le sorprese non finirono lì…ordinai un’altra birra…presto sarei corso al bagno per pisciare di nuovo. Il resto me lo lasciavo quando avrei (o avessi? …boh …allo stadio non mi chiedono mai i tempi dei verbi… ma solo quanto manca alla fine del primo o del secondo) raggiunto le lenzuola…