Nero Come

Nero Come

giovedì 26 novembre 2015

Cancelli

Non riuscivo a credere ai miei occhi.
Un turbante rosso gli cingeva la testa e al centro sulla fronte un rubino rosso e falso come la nota giornalaia di Ostia bene in vista. Indossava un gilet rosso e nero e  paio di pantaloni ampi rubati a qualche turco del secolo precedente. Sedeva immobile dietro un banchetto là dove via Orazio dello Sbirro incrocia Duca di Genova. Gli occhi blu più accesi che mai e l'aria seria. Ma quello che colpì la mia attenzione fu la palla di vetro e le carte bene in vista sul banchetto. 
"Cosa dice il nostro cartomante?" - chiesi.
La risposta non si fece attendere:"Il bagnino seduto sulle Dune dice che il senAttore vuole piazzare la sua Famiglia a Ostia".
Come al solito non compresi le parole enigmatiche del mio amico scappato dal CIM.
"Ne vedremo delle belle" - replicai.
"Cancelli" - aggiunse Nero Come che mi lasciò con questo dubbio... 
Cancelli, voce del verbo cancellare oppure Cancelli, nota zona del litorale lidense????
 

lunedì 23 novembre 2015

Piove e siamo bagnati come pulcini


Piove Municipio ladro e siamo bagnati come pulcini.... e da Acilia arriverà una pioggia di spumante... brinderanno in molti...servi, assessori, chiocce e pulcini.... e chi pagherà?
Ma naturalmente i cittadini, che domande !!!!


Il reato di falso condono per la lottizzazione abusiva si prescrive il 3 dicembre 2015, cioè il giorno prima dell’udienza preliminare. Oltre a Pulcini, sei i dipendenti comunali rimasti coinvolti nella vicenda. Nel caso si fosse arrivati ad una condanna, visto che la lottizzazione abusiva «non è suscettibile di condono», si sarebbe spalancata la via ad una demolizione. Invece ora l’ufficio condono dovrà firmare circa 800 certificati di agibilità.

giovedì 5 novembre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio - fine

Il mattino seguente la strada che finiva dove il Tevere si unisce al mare fu bloccata dagli eroici.
In breve, nemmeno fosse stato ammazzato un cristiano, le forze di Polizia si riversarono nella zona. L’arrivo del magistrato non vedente, l’uomo dalla pistola nella fondina e sguardo da tosapecore che ha appena tosato i cittadini fu trionfale. Sceso dal mezzo iniziò a urlare, inveire, ingiuriare, offendere, accusare: “E’ tutta colpa di Spadone, della pasionaria di Jesus … Spadone… Pasionaria … Luna Nuova, Spadone”. Continuò a urlare tra gli sguardi increduli delle forze dell’ordine, dei pompieri e della croce verde veterinaria, dei Ros e della forestale, pescatori, barcaioli e dei puttanieri che seguivano come al solito i cortei dei politici. I cellulari cominciarono a riprendere la scena. Il colonnello della polizia cercò di fermarlo mentre Insabbiella, scoperto (forse dalla fetore dei suoi peti) urlava senza sosta… ”SSSSpadone … Pppppdj… La Magnifica …è colpa vostra…E’TUTTACOLPAVOSTRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA …è colpa della MAGNIFICA”.
“Sono io la Magnifica …dicce dei quadri e del finto Caravaggio  … ma parla chiaro !!!!!!”.
Davanti al volto imbufalito dell’eroica donna dell’Idroscarico Affondo Insabella, che non si aspettava di trovare resistenze ma solo di passeggiare come un’eroe (onore a Sbrodolo assessore ignorante) sul corpo delle vittime, si portò la mano al petto e cominciò a sospirare…il cuore…il pace-maker …il cuore … oddiooooo …il cuore …. Muoio…chiamate il Sindaco…. Portatemi via !!!!
Sorretto dall’ufficiale della municipale e dai medici della Croce verde, che non conoscevano le capacità di attore consumato, Insabbiella fece quello che meglio gli riusciva da una vita: la fuga. Così, con un repentino dietrofront si avviò verso il mezzo blindato, scortato da quattro ceffi e - “frustando il cavallo come un mulo tra i glicini e il sambuco il re si dileguò (FdA) …” - salito sul mezzo l’ingannatore di folle non vedenti si dileguò, diretto al Campidoglio !!!!

(La scena comica, se non fosse penosa, la si può trovare su Youtube) 


mercoledì 4 novembre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio - quasi fine

Nero Come aveva avuto in realtà una seconda soffiata e senza cambiare discorso cercò di mettere insieme tutti gli elementi che finora avevano raccolto.
Dati alla mano, saltava agli occhi il fatto che Insabbiella, tra una scorreggia e l’altra, aveva ronzato attorno al Teatro de L’ammore dove, nei giorni successivi, si sarebbe tenuta una mostra con falsi Caravaggio esposti. Lo scopo era di dimostrare che Sol e Pd (la giunta che aveva trascinato Ostia nel fango …mai dimenticare i responsabili dello sfascio …) si preoccupavano della Cultura del X Municipio. Il giro, bizzarro di per sé, era stato confermato dal fatto che nei giorni precedenti alla mostra, due minchioni vestiti da intellettuali, facce da triglie marinate e occhi da tonni in scatola, amici del responsabile del MinchionPop Tomba, omicida della cultura della cittadina, avevano fatto le foto al palco e al parterre. Era fin troppo evidente che la cultura non era cosa loro né, tanto meno la capacità di allestire una mostra”. 
“È chiaro che sono due portaborse di Insabbiella” – disse la Magnifica.
“E come facciamo a sapere chi sono? – chiese Cristian Santo Subito.
“Ecco la foto - disse Nero Come (che riproduco di lato a riprova di una idea che da sempre sostengo) Abbiamo le foto, ma dobbiamo capire chi paga perché è evidente che la mostra si farà”.
“Insabbiella ha dichiarato ai giornali che è tutto gratis”.
“Quali giornali?”
“Uno solo – rispose Santo Subito - … Il giornale dei non vedenti, quello che copia le notizie, Loripubblica…”
“La firma sarà della povera Giornalista…ormai scrive solo quello che le dice il partito Defunto” – sospirò la Candida.
“E volete sapere chi ha pagato il conto?” – chiese il commissario Spadone.
“Ma non era gratis” – domandò la Magnifica.
Nero Come socchiuse gli occhi e annuì più volte, teatralmente: “Questo è quello che dice Affondo Insabbiella…ma come sempre la verità è un’altra”.
“Ho fatto l’accesso agli atti – disse Spadone e ho scoperto che L'Assessore alle illegalità del Comune Affondo Insabbiella , ha imparato a mentire come il Sindaco. Almeno 16.293 euro sono stati spesi dal Municipio per l'esposizione al pubblico di 6 dipinti, anche se Insabbiella ha garantito l'11 agosto 2015, sul sito del Comune di Roma, che tutto si sarebbe svolto “senza spendere un euro dei cittadini”.
“Quindi ha pagato il Comune…”. – esclamò Nero Come che non riusciva a nascondere la sua soddisfa­zione. Indubbiamente Sbrodolo e Insabbiella avrebbero avuto qual­che difficoltà a spiegare quelle coincidenze o peggio l’ennesima bugia che avevano costruito ai danni dei creduloni abitanti di Ostia che ancora abboccavano alle parole scritte e orali dei tre manigoldi.
Le bugie e le false informazioni fatte circolare ad arte, se non erano sufficienti a incastrarli, costituivano pur sempre un preziosissimo indizio, pensò il mattacchione, asciugandosi la pelata.
La magnifica mise una bottiglia di birra da­vanti ai commensali e domandò agli altri se volevano un caffè. Nero Come, sorprendendo tutti, ordinò un caffelatte bollente.
“Per combattere il caldo” – disse.
“Sono pronto a scommettere che Sbrodolo e Insabbiella sono gli ideatori di questa ennesima calla” esclamò Nero Come gustando il caffelatte. Tutto sembrava accusarli. Ep­pure a loro carico non c'era ancora nemmeno uno strac­cio di prova, e le sue supposizioni erano per l'appunto tali, vaghe illazioni alimentate solo dal suo fiuto di se­gugio.
Dunque – disse Nero Come la consultazione dei registri dell’ufficio cultura, ci da un risultato sorprendente: esiste un documento che fa transitare i quasi 17.000 euro dal comune a una società gestita dal Teatro nel silenzio generale”.
“L’inganno di Insabbiella è totale”.
“Per essere un magistrato…” – disse la Candida.
Domani verrà qui all’Idroscarico e faremo i conti” – disse la Magnifica.

martedì 3 novembre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio - sei

“Cosa avete scoperto?”
Sollevando il bicchiere con il caffellatte (NDR: gli altri invitati bevevano birra) Nero Come ordinò alla maggiore delle sorelle idroscaricate di cominciare il racconto.
La biondina, chiamata Regina, iniziò senza farsi pregare e raccontò che la giornalista premio Pulitzer dell’anno aveva varcato la barriera che divideva il mondo civile dall’Idroscarico. In macchina, con la scorta e con un’altra collega.
“In quattro ?” – chiese Nero Come.
“Sì – rispose la Magnifica – erano in quattro”.
“E’ vietato per legge. Una quarta persona non può salire su quel mezzo”.
“Hanno anche mostrato il dito medio” – aggiunse Regina.
“Beh … la cultura delle giornaliste italiche ormai ha raggiunto livelli altissimi” – rise amaro Nero.
“Poi – continuò la Magnifica – ha pubblicato un articolo in cui afferma che l’Idroscarico si allagherà al prossimo temporale”.
“E’ il mezzo per entrare con le forze dell’ordine e con la Protezione Civile” – disse l’Ing Spadone arrivato di soppiatto – dobbiamo subito bloccare l’accesso. Domattina metteremo i cassonetti al centro della strada e faremo entrare solo l’autobus”.
“Ma io credo che l’allarme sia un diversivo…. Dobbiamo capire cosa hanno intenzione di fare questi del Partito Defunto”
Fuori il manto fresco della notte avvolgeva la cittadina e il mare, lucido sotto il disco perfetto della luna, sembrava dormire placido. Di tanto in tanto il brusio si zittiva, come se tutti quanti obbedissero all'unisono a un misterioso ordine interiore; e allora il ronzio grave del ventilatore arrivava alle orecchie dei commensali.
«Allora, Nero Come: che si fa adesso?», domandò la Magnifica.
Nero Come sbuffò. Il sudore gli colava dalla pelata fino alle labbra carnose: “Ora ci penso perché i conti non tornano! Per ora so solo che ci dobbiamo sbrigare”.
“Perché fratello vai così di fretta?” – chiese Fontana Candida, la figlia della Magnifica.
“Dovrò rientrare al C.I.M. e difficilmente otterrò altri giorni di licenza”.
“Diserta”. – disse ancorala Candida.
“Non posso. Dovrei essere invitato da qualcuno sano di mente. Ma al momento non ne vedo”.

lunedì 2 novembre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio - cinque

Nero Come cercò di risalire all'inizio di tutta la faccenda.
Dunque, c'erano quei tre cospiratori da farsa, gli amici del signor Tazzone, che indubbiamente erano a conoscenza dei rapporti fra il loro capo e la cupola mafiosa di Roma. Sapevano perché lui era finito ai domiciliari e se ne stavano nascosti in municipio, in parlamento e nella redazione del giornale per non vedenti. Dopo l’arresto il Potere centrale li aveva costretti a uscire allo scoperto.
Proviamo a supporre – disse Nero Come, accendendosi una si­garetta che i tre amici avessero avuto l’ordine di salvare il Pd e completare qualcosa che Tazzone aveva lasciato in sospeso. E supponiamo che la loro azione avesse avuto bisogno di azioni di distrazione di massa. Sbrodolo si sarebbe occupato delle televisioni, Penna Nera dei giornali (un tempo anche dei pompini ma al momento era schifata da tutti e vista come un pustola in piena marcescenza) e il Pistolero Affondo Insabbiella avrebbe fatto girare il denaro per non smentire il lavoro di Tazzone.
Ecco, poteva essere cominciata pressappoco così. Ma perché mettere sempre in mezzo l’Idroscarico? Perché invece di ripulire la loro merda erano sempre pronti a rompere i coglioni al prossimo?
Gli uomini che avevano scatenato quell'incubo erano semifreddi, quasi cadaveri. Nemmeno l’ex giornalaia del Partito Defunto di Ostia Nuova, al secolo Toro Toro che aveva simulato l’incendio del banchetto con i libri e i giornaletti pornografici che di nascosto vendeva nelle sede del Partito o le ballerine di Flamenco cornute conosciute su fb con il nome di Bordelli, avrebbero potuto fornire spiegazioni a Nero che, da parte sua,  mai le avrebbe volute incontrare. Solo loro potevano dirgli cosa cavolo avevano in comu­ne Insabbiella il pistolero con la Stella di latta e Penna Nera la ex giornalista dell’anno eletta da un Consiglio sciolto per mafia e perché mai il loro intento, bruscamente interrotto dalla manifestazione della gente dell’Idroscarico, fosse riemerso con tale violenza. Solo loro potevano spiegare a Nero Come perché avevano urlato ai quattro venti che la mostra al Teatro De L’ammore (e del cocco) era a costo zero e perché avevano girato 16.293 alla società che gestiva l’impianto luci, di nascosto. E infine, solo loro potevano ingannare il popolo minchione di Ostia che ancora credeva alla loro buona fede, e a quanto pare ci stavano riuscendo, esibendo un Caravaggio falso e spacciandolo (anche loro al Teatro De L’ammore) per vero.
“Faremo pulizia” – aveva dichiarato Insabbiella.
“L’unica pulizia l’hanno fatto i Carabinieri – disse Nero Come - e ora vengono all’Idroscarico perché sanno solo prendersela con i deboli”. Eccolo, guarda qui esclamò mentre leggeva l’articolo del Menzognero unico giornale a dire sempre la verità grazie al sinistro giornalista : “Almeno 16.293 euro sono stati spesi dal Municipio X per l'esposizione al pubblico di 6 dipinti, anche se Sabella ha garantito l'11 agosto 2015, sul sito del Comune di Roma, che tutto si sarebbe svolto “senza spendere un euro dei cittadini”. E invece i soldi sono stati sottratti ai servizi scolastici, ai servizi sociali e dunque alle famiglie.
Questa era la più amara delle verità. I soldi tolti ai disgraziati per finanziare le loro bugie. Questo è il Pd.

domenica 1 novembre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio - quattro

Solo in quel momento la giornalista si rese conto di es­sersi addentrata su un terreno molto più pericoloso di quanto avesse immaginato all'inizio. Non era solo prendere posizione contro gli abitanti dell’Idroscarico. E non si trat­tava semplicemente di indagare su uno sgombro di una cinquantina di famiglie. L’azione di depistaggio di Affondo Insabbiella la costringeva a indagare e avrebbe dovuto denunciare pubblicamente i responsabili di un giro di affari che arrivava a cento milioni di euro. Erano gli amici del presidente Tazzone arrestato e che lei aveva osannato in passato. A quel punto solo lei rischiava grosso, ritrovandosi senza informazioni, al­lo scoperto in una zona inquietante dove il pericolo era in agguato dietro ogni angolo. Le dava angoscia dover ammettere che non era mai stata in grado di comprendere quello che si muoveva tra le nebbie. Lei che non aveva mai fatto un’inchiesta, che aveva ricevuto documenti da Del Turco, commissario di Polizia e si era limitata a denunciare false minacce e altrettanto falsi sequestri di persona mai avvenuti. Lei che aveva sempre bluffato e aveva adesso solo bisogno di provocare le ire degli abitanti fino a farli reagire con minacce che i CC avrebbero registrato e avrebbero così avuto modo di prolungare il tempo della scorta. Così avrebbe continuato a fare la vittima del malaffare, l’eroina tutta casa, scorta e famiglia. Così aveva sempre fatto e così avrebbe continuato a fare. Costruire interviste con personaggi mai incontrati come Toro Toro che ebbe persino il coraggio di far apparire sul giornale di non vedenti Loripubblica. Lei, giornalista dell’anno, aveva gabbato persino il direttore del suo giornale e migliaia di cittadini che la seguivano, intervistando un fake, inventando e vendendo al mondo intero le sue false verità. Decise che per l’Idroscarico avrebbe usato gli stereotipi validi per ogni stagione …i topi, i napoletani, gli zingari … tutto ciò che di pasoliniano esisteva all’Idroscarico si sarebbe ben presto trasformato in democristiano … senza dimenticare naturalmente il Teatro De L’ammore già da tempo passato tra le fila dei biancocrociati. “Non c'è ragione di innervosirsi” - disse Nero Come ap­poggiando i piedi sul cruscotto della centoventisei costruita in Polacchia. “Lasciamo che inventi tutte le notizie del mondo. Dobbiamo solo fare in modo che le forze dell’ordine intercettino le sue panzane e sono abbastanza sicuro che lo faranno. Dobbiamo solo aspettare. Vedremo cadere la testa di qualche pesce grosso, cari amici!” Mi avvolse il silenzio. Non credevo af­fatto che la giustizia fosse uguale per tutti ma compresi il motivo per cui l’Italia era in fondo alla libertà di stampa. Ogni volta che un personaggio importante cadeva nella rete della legge, se ne svincolava rapidamente grazie ai molti giornalisti compiacenti e influenti che aveva in ogni ambiente. Vedevo il mio paese sprofondare ogni giorno. Sempre più simile a una grande marrana, nel quale i coccodrilli grossi s'impadronivano facilmente delle prede migliori mentre quelli piccoli doveva­no accontentarsi di esibire colori esotici e di mangiare avanzi. No, non c'era niente da fare: alla mia età non potevo più lasciarmi sedurre da facili illusioni. Voleva so­lo scrivere e andare al mare. Niente di più.