Solo
in quel momento la giornalista si rese conto di essersi addentrata su un
terreno molto più pericoloso di quanto avesse immaginato all'inizio. Non era
solo prendere posizione contro gli abitanti dell’Idroscarico. E non si trattava
semplicemente di indagare su uno sgombro di una cinquantina di famiglie.
L’azione di depistaggio di Affondo Insabbiella la costringeva a indagare e
avrebbe dovuto denunciare pubblicamente i responsabili di un giro di affari che
arrivava a cento milioni di euro. Erano gli amici del presidente Tazzone
arrestato e che lei aveva osannato in passato. A quel punto solo lei rischiava
grosso, ritrovandosi senza informazioni, allo scoperto in una zona inquietante
dove il pericolo era in agguato dietro ogni angolo. Le dava angoscia dover
ammettere che non era mai stata in grado di comprendere quello che si muoveva
tra le nebbie. Lei che non aveva mai
fatto un’inchiesta, che aveva ricevuto documenti da Del Turco, commissario di
Polizia e si era limitata a denunciare false minacce e altrettanto falsi
sequestri di persona mai avvenuti. Lei
che aveva sempre bluffato e aveva adesso solo bisogno di provocare le ire degli
abitanti fino a farli reagire con minacce che i CC avrebbero registrato e
avrebbero così avuto modo di prolungare il tempo della scorta. Così avrebbe
continuato a fare la vittima del malaffare, l’eroina tutta casa, scorta e
famiglia. Così aveva sempre fatto e così avrebbe continuato a fare. Costruire
interviste con personaggi mai incontrati come Toro Toro che ebbe persino il
coraggio di far apparire sul giornale di non vedenti Loripubblica. Lei,
giornalista dell’anno, aveva gabbato persino il direttore del suo giornale e
migliaia di cittadini che la seguivano, intervistando un fake, inventando e
vendendo al mondo intero le sue false verità. Decise che per l’Idroscarico avrebbe
usato gli stereotipi validi per ogni
stagione …i topi, i napoletani, gli zingari … tutto ciò che di pasoliniano
esisteva all’Idroscarico si sarebbe ben presto trasformato in democristiano …
senza dimenticare naturalmente il Teatro De L’ammore già da tempo passato tra
le fila dei biancocrociati. “Non
c'è ragione di innervosirsi” - disse Nero Come appoggiando i piedi sul
cruscotto della centoventisei costruita in Polacchia. “Lasciamo che inventi
tutte le notizie del mondo. Dobbiamo solo fare in modo che le forze dell’ordine
intercettino le sue panzane e sono abbastanza sicuro che lo faranno. Dobbiamo
solo aspettare. Vedremo cadere la testa di qualche pesce grosso, cari amici!” Mi
avvolse il silenzio. Non credevo affatto che la giustizia fosse uguale per
tutti ma compresi il motivo per cui l’Italia era in fondo alla libertà di
stampa. Ogni volta che un personaggio importante cadeva nella rete della legge,
se ne svincolava rapidamente grazie ai molti giornalisti compiacenti e
influenti che aveva in ogni ambiente. Vedevo il mio paese sprofondare ogni
giorno. Sempre più simile a una grande marrana, nel quale i coccodrilli grossi
s'impadronivano facilmente delle prede migliori mentre quelli piccoli dovevano
accontentarsi di esibire colori esotici e di mangiare avanzi. No, non c'era
niente da fare: alla mia età non potevo più lasciarmi sedurre da facili
illusioni. Voleva solo scrivere e andare al mare. Niente di più.
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