Nero Come

Nero Come

lunedì 4 aprile 2016

Fatti minori e vicende giudiziarie

Fennech nel film: la poliziotta fa carriera
Sudava Nero Come. Come mai prima. Non mi lasciò nemmeno il tempo di un "Ciao". 
“Quello che deve preoccupare – disse il mio amico - è quello che sta succedendo a Ostia. Ecco leggi qua…”
L’articolo era appena uscito su un blog di quattro sfigati che sfidavano il potere PaDronale allertando cittadini e istituzioni: "Ci sono fatti, pur all’apparenza minori che consentono di cogliere in modo netto il senso di alcune vicende giudiziarie. Ci sono ricaduti di nuovo, quelli della Banda del “Circo celestiale”. Hanno gridato allo scandalo alla riuscita di un’operazione di Polizia e sparato le facce del Ciccione di Ostia in prima pagina".
“E io Nero Come ignaro di tutto ho continuato a mangiare crema di noccioline e marmellata annaffiata da latte bianco e freddo”.
“Continuo a leggere” – dissi: … "La cittadina è ormai sempre più cartina di tornasole delle peggiori derive istituzionali. Non si tratta, questa volta, di mettere i sigilli a uno stabilimento grazie al ruspante sindaco e vigile di primavera che poi il magistrato puntualmente non convalida. Non si tratta di operazione di presentazione di libri presso i ciechetti del Teatro del Litorale pronti ad affermare che hanno sempre fatto antimafia e che invece hanno sempre chiuso gli occhi davanti alle malefatte dell’asino in manette... Si tratta…." “Nero non capisco … ma cosa c’è scritto?”
“Continua a leggere” – disse imperioso.
"Si tratta ormai di ricostruzioni tanto drammatiche quanto fantasiose del tentativo di ridurre al silenzio voci fuori dal coro. Finora si è trattato “soltanto” di una a dir poco anomala applicazione di denuncia da parte di una plurindagata per stalking e vari altri reati che però essendo utilizzata dal Partito Democristiano come cacciavite diventa la denuncia per eccellenza".
“Hai preso le pasticche oggi?”
“Leggi qua – disse passandomi il foglio del noto giornale del Partito Democristiano che riportava a tutta pagina il faccione del mio amico.
“Beh, sei famoso…” – dissi.
“Famoso un cazzo. A me non mi ha cercato nessuno. Ma qui dicono che sono stato chiamato dalla sezione D della questura e che la mia pagina Fb è stata chiusa”.
“Beh…le minchiate di questo giornale ormai sono proverbiali. Non a caso le vendite sono crollate”.
“Ma sai di cosa si occupa la sezione D?”
“Reati contro gli animali? Il cervo si è scoperto cornuto?”
“Non mi prendere per il culo – sbottò Nero Come. Si occupa di reati contro i minori e pedofilia. E vorrei sapere cosa centra la diffamazione con la sezione D”.
"Hai violentato qualcuno?"
"No.Giuro"
"Molestato coppiette?
"No".
"Ti sei masturbato?"
"Solo in bagno...ma non è peccato".
"Dipende da quanto lo fai....una volta al mese?"
Il mio amico ciccione rise di gusto. E mi guardò con il solito sguardo con il quale riusciva a farmi sentire un deficiente. Poi aggiunse: "De più".
"Una a settimana?"
"Ma co sto arnese.... de più".
"Una volta al giorno?" - domandai sorpreso.
"Sì ma solo d'estate. Eppoi, lo sai che come me le faccio da solo..."
Aveva ragione. era il segreto inconfessabile degli uomini. Una mano amica è per sempre. E mentre pensavo a queste amene verità Nero Come riprese: "Eppoi mica è facile tenere a bada questi 31 centimetri".
"31? Cazzo!!!! " - esclamai. "Se lo vengono a sapere le donne del litorale ti dovrai nascondere a vita".
"Donne e Pula che mi inseguono. Bella soddisfazione".
"Questioni del cazzo" - replicai. "Ma dimmi perché ti insegue la sezione D della questura ?"
“Avvertimento” – replicò.
“Avvertimento di cosa. Scusa amico mio ma non ti seguo”.
"Marchetta preelettorale al Partito Democristiano?”
"Marchetta?"
“Mi stanno avvisando che se continuerò a dire la verità su Ostia…”
“A chi hai rotto le palle questa volta?”
"Ho messo faccine e like su fb. Non è da uomini con 31 centimetri. Così dice la pula".
"E' un po' poco...  altro?"
Nero Come sorrise. Con quel modo che hanno i bambini e i matti quando commettono qualcosa di giusto e lecito. Poi aggiunse…“Tanto per cominciare a un commissario che passava i documenti a una sua amica. Il commissario Libera e la signora Labbufala”.
“E Libera si è incazzato…”
“Molto. Ma non è colpa mia. Se ti vuoi trombare una donna sposata devi fare attenzione a due cose: che non resti incinta e che non si venga a sapere…”
“Vabbè…andiamo oltre. Sarà l’esame del Dna a stabilire la verità. E non sono problemi nostri ma del marito” – dissi. “E poi? A chi altro hai rotto le palle?”
“Ai soliti – disse lui. Quelli che non vogliono far votare il popolo, quelli che non battono gli scontrini e parlano di legalità nelle spiagge, quelli che hanno il cuore impazzito e traslocano nella notte, quelli della pistola in municipio e della legalità siamo noi”.
“Insomma i soliti amici del Presidente in manette”.
“Sempre loro. Hanno fatto sprofondare Ostia nella melma e adesso vendono libri pieni di minchiate, di errori e informazioni sbagliate. Confondono appelli di cittadini con libri che parlano di Cuba, mischiano fratelli, figli e mogli in un’orgia di informazioni che dimostrano di non aver mai vissuto il territorio. Ma insomma Ostia merita rispetto. Basta con questi personaggi che insabbiano la verità...sempre più oscuri”.
“Ma non sei tu l’oscurato?
“Lo dicono loro. Ma come vedi sono ancora qui e non saranno loro a fermare un ciccione perché non sanno che il popolo di Ostia è con me!!” 
Vide una volante e ricominciò a correre. Salutandomi da lontano mi promise che avrei avuto presto sue notizie e altre informazioni sulla sua vicenda. In quel momento pensai che avrebbe avuto bisogno di doppia razione di pasticche. Ma non ebbi il coraggio di dirlo ad alta voce perché in fondo i matti sono così. A differenza dei presunti normali solo in apparenza alterano la realtà.