Dunque, c'erano quei tre cospiratori da farsa, gli amici
del signor Tazzone, che indubbiamente erano a conoscenza dei rapporti fra il
loro capo e la cupola mafiosa di Roma. Sapevano perché lui era finito ai
domiciliari e se ne stavano nascosti in municipio, in parlamento e nella
redazione del giornale per non vedenti. Dopo l’arresto il Potere centrale li
aveva costretti a uscire allo scoperto.
Proviamo a supporre – disse Nero Come, accendendosi una
sigaretta che i tre amici avessero avuto l’ordine di salvare il Pd e
completare qualcosa che Tazzone aveva lasciato in sospeso. E supponiamo che la
loro azione avesse avuto bisogno di azioni di distrazione di massa. Sbrodolo si
sarebbe occupato delle televisioni, Penna Nera dei giornali (un tempo anche dei
pompini ma al momento era schifata da tutti e vista come un pustola in piena
marcescenza) e il Pistolero Affondo Insabbiella avrebbe fatto girare il denaro
per non smentire il lavoro di Tazzone.
Ecco, poteva essere cominciata pressappoco così. Ma
perché mettere sempre in mezzo l’Idroscarico? Perché invece di ripulire la loro
merda erano sempre pronti a rompere i coglioni al prossimo?
Gli uomini che avevano scatenato quell'incubo erano
semifreddi, quasi cadaveri. Nemmeno l’ex giornalaia del Partito Defunto di
Ostia Nuova, al secolo Toro Toro che aveva simulato l’incendio del banchetto
con i libri e i giornaletti pornografici che di nascosto vendeva nelle sede del
Partito o le ballerine di Flamenco cornute conosciute su fb con il nome di Bordelli,
avrebbero potuto fornire spiegazioni a Nero che, da parte sua, mai le avrebbe volute incontrare. Solo loro
potevano dirgli cosa cavolo avevano in comune Insabbiella il pistolero con la
Stella di latta e Penna Nera la ex giornalista dell’anno eletta da un Consiglio
sciolto per mafia e perché mai il loro intento, bruscamente interrotto dalla
manifestazione della gente dell’Idroscarico, fosse riemerso con tale violenza.
Solo loro potevano spiegare a Nero Come perché avevano urlato ai quattro venti
che la mostra al Teatro De L’ammore (e del cocco) era a costo zero e perché
avevano girato 16.293 alla società che gestiva l’impianto luci, di nascosto. E
infine, solo loro potevano ingannare il popolo minchione di Ostia che ancora
credeva alla loro buona fede, e a quanto pare ci stavano riuscendo, esibendo un
Caravaggio falso e spacciandolo (anche loro al Teatro De L’ammore) per vero.
“Faremo pulizia” – aveva dichiarato Insabbiella.
“L’unica pulizia l’hanno fatto i Carabinieri – disse Nero
Come - e ora vengono all’Idroscarico perché sanno solo prendersela con i
deboli”. Eccolo, guarda qui esclamò mentre leggeva l’articolo del Menzognero
unico giornale a dire sempre la verità grazie al sinistro giornalista : “Almeno
16.293 euro sono stati spesi dal Municipio X per l'esposizione al pubblico di 6
dipinti, anche se Sabella ha garantito l'11 agosto 2015, sul sito del Comune di
Roma, che tutto si sarebbe svolto “senza spendere un euro dei cittadini”.
E invece i soldi sono stati sottratti ai servizi scolastici, ai servizi sociali
e dunque alle famiglie.
Questa era la più amara delle verità. I soldi tolti ai
disgraziati per finanziare le loro bugie. Questo è il Pd.
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