Nero Come

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domenica 13 settembre 2015

Con le mani sui coglioni - la storia vera di Penna Nera - sei

Puntata 6 - Dopo un racconto del genere, capirete, lettori cari, che ebbi bisogno del bagno. Spostai la mia mole e corsi via. Non solo gli uomini di un certo peso capiscono il sollievo che si prova nel pisciare con la vescica piena e la testa pure. Quando tornai sollevato - si fa per dire - la dattilografa senza labbra e senza scrupoli continuò il suo racconto affermando che il passo successivo era stato quello di dotarsi di megafoni nel web. Così si era circondata di amici dalla psiche facilmente gestibile. Annotò le menti più labili e inviò loro richieste di amicizia e di urgente aiuto per combattere la mala che agitava le sue notti. Inviò foto scioccanti di lei al mare in due pezzi simili a un trans. Colgo l’occasione per chiedere scusa ai trans per il paragone offensivo non del sottoscritto ma di chi l’ha realmente vista in due pezzi e cioè il mio amico di Brodo e Lettura. Quel giorno la transdattilografa appariva con il cervo al suo fianco e i cerbiatti che sguazzavano nell’acqua. Le foto in realtà erano un museo degli orrori e mi pentii di aver tradito la mia amata Lazio giacché a quell’ora vi era un programma in tv dal titolo Gol e Mignotte per ascoltare una storia di pompini che non avrebbe portato da nessuna parte anche se considerai alla fine in questa storia mancarono solo i gol…niente altro…ma andiamo avanti !!!! Tra gli amici spiccò un certo Pat Jei Matti che le inviava pizzini d’amore (anche se poi si scoprì che la bionda dattilografa era come al solito arrivata seconda essendo i pizzini stati già usati per una certa Janis portoghese di Montreal). Un mezzo tossico conosciuto ad Acilia come l’Orlando Dormiente che vendeva i suoi articoli sui trans della pineta che a suo dire conosceva uno per uno. E soprattutto la Zozzi, un simil scaldabagno che amava apparire nelle foto con le tette talmente sbrindellate da arrivare alle rotule giustificando il detto popolare “Me fai uscì il latte dai ginocchi” e che occhi a cuoricino le inviava messaggi d’amore incondizionati dimostrando una passione malcelata per le fanciulle avvezze ai tagli di braccia in tenera età come era stata Penna Nera al tempo della scuola. Lo zoo era completato da Leccidio, un vecchio meccanico di Gocar e dal marito che appariva e scompariva con il suo carico di ramificazioni viste dal mondo intero tranne che come sempre succede dal diretto interessato convinto delle virtù angeliche della moglie e delle sue capacità linguistiche e culturali senza fine. “Il resto degli amici Feisbucchini in realtà li ho acquistati” – affermò con candore. La mia interlocutrice non finiva di stupire … “Acquistati?” – chiesi meravigliato. “Sì certo. Con 330 euro si comprano 10.000 Like…e come pensi che ho fatto ad avere tutti questi amici? Pensi davvero che sono così famosa? Non vedi che scrivono sempre gli stessi… al massimo ci sono i fake”. “Anche i fake?” “Certo…un lungo elenco…ecco guarda bene…l’ultimo si chiama Corbelli… ma in realtà è una povera sfigata che passa il tempo a parlare di cacche pannolini e vomitini”. La mia amica dattilografa non finiva di sorprendermi. Sesso, Soldi e Carriera. Come non crederle????? Riprese il racconto e le sorprese non finirono lì…ordinai un’altra birra…presto sarei corso al bagno per pisciare di nuovo. Il resto me lo lasciavo quando avrei (o avessi? …boh …allo stadio non mi chiedono mai i tempi dei verbi… ma solo quanto manca alla fine del primo o del secondo) raggiunto le lenzuola…

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