Nero Come

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giovedì 29 ottobre 2015

Ostia e i distratti di Caravaggio - Uno

Sono le tre del mattino. L’aria di ottobre è fresca. Spengo la luce e socchiudo la fine­stra mentre ripenso a ciò che ho vissuto con una confusione in testa che non ricordo nemmeno che giorno sia oggi. Non so neanche cosa sia avvenuto prima, il compleanno della magnifica del 23 agosto o la sòla di Affondo Insabbiella, ma a rigor di logica suppongo che i festeggiamenti abbiano preceduto di qualche mese la sòla, e che all' epoca di quest'ultima già esistesse il mito della Magnifica o meglio la sua coscienza di combattente. Perché in ogni rivolta che si rispetti c’è sempre un gruppo di eroici combattenti. E all’Idroscarico, che vi piaccia o no, signori miei, i combattenti erano e saranno sempre capitanati dalla Magnifica.
“A Ostia dobbiamo organizzare la resistenza civile. Nella strade è in atto da tempo, ma nessuno ha gli occhi per vederla, né l'udito affinato per sentirla. E dunque intoniamo: “Avanti popolo alla riscossa, il Caravaggio è chiuso in una fossa”.
“Se non la smette di dire stronzate, gli do un colpo con il mattarello e quel panama non se lo toglierà più” – disse la Magnifica guardando Gei Matti detto Millanta, fan della giornalaia dell’anno e onanista pipparolo convinto.
Fu così che conobbi l’indiscussa eroina dell’Idroscarico. Lei sì, donna dell’anno e del secolo. Lei, i suoi terribili nipoti, la Candida, l’omino di gomma al secolo Cristian Santo Subito.
La osservai a lungo mentre sfilava le fotografie della sua gioventù in cui sembrava una madonna adorata dal bue popolo intero. Il tempo aveva sbiadito i colori ma lei, in costume da bagno, attaccata a uno scoglio come una cozza, faceva impallidire con la sua bellezza, tutte le star di Cinecittà. Fu in quel momento che il Millanta tirò fuori un classico del suo repertorio pronto come al solito a sbafare ogni minimo pasto: “Tutti in tavola” – gridò, mentre gli gnocchi al ragù preparati dalla Magnifica venivano serviti caldi e fumanti. Il millanta non riuscì a mettere in bocca neanche uno gnocco che il primo dei 4 terribili nipoti rovesciò il piatto pieno di sugo sulla camicia. Fu in quel momento che ebbe una crisi di nervi. La camicia piena di sugo sembrò insanguinata e scattammo una foto che fece il giro del mondo con il titolo: Onanista di sinistra aggradito (notate bene …non aggredito ma aggradito) all’Idroscarico.
Con questa immagine epica ci dirigemmo verso i copertoni, pietre e cassonetti ancora da posizionare al centro della strada.  In quel preciso momento comparve lui, urlante come solo i mattacchioni sanno fare: “Pedalo da due ore… vengo proprio dal CIM...”
“Non poteva essere diversamente!” – esclamai. 

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