“Cosa avete scoperto?”
Sollevando il bicchiere con il
caffellatte (NDR: gli altri invitati bevevano birra) Nero Come ordinò alla
maggiore delle sorelle idroscaricate di cominciare il racconto.
La biondina, chiamata Regina,
iniziò senza farsi pregare e raccontò che la giornalista premio Pulitzer dell’anno
aveva varcato la barriera che divideva il mondo civile dall’Idroscarico. In
macchina, con la scorta e con un’altra collega.
“Sì – rispose la Magnifica –
erano in quattro”.
“E’ vietato per legge. Una
quarta persona non può salire su quel mezzo”.
“Hanno anche mostrato il dito
medio” – aggiunse Regina.
“Beh … la cultura delle
giornaliste italiche ormai ha raggiunto livelli altissimi” – rise amaro Nero.
“Poi – continuò la Magnifica –
ha pubblicato un articolo in cui afferma che l’Idroscarico si allagherà al
prossimo temporale”.
“E’
il mezzo per entrare con le forze dell’ordine e con la Protezione Civile” –
disse l’Ing Spadone arrivato di soppiatto – dobbiamo subito bloccare l’accesso.
Domattina metteremo i cassonetti al centro della strada e faremo entrare solo
l’autobus”.
“Ma
io credo che l’allarme sia un diversivo…. Dobbiamo capire cosa hanno intenzione
di fare questi del Partito Defunto”
Fuori il manto fresco della
notte avvolgeva la cittadina e il mare, lucido sotto il disco perfetto della
luna, sembrava dormire placido. Di tanto in tanto il brusio si zittiva, come se
tutti quanti obbedissero all'unisono a un misterioso ordine interiore; e allora
il ronzio grave del ventilatore arrivava alle orecchie dei commensali.
«Allora, Nero Come: che si fa
adesso?», domandò la Magnifica.
Nero Come sbuffò. Il sudore gli
colava dalla pelata fino alle labbra carnose: “Ora ci penso perché i conti non
tornano! Per ora so solo che ci dobbiamo sbrigare”.
“Perché fratello vai così di
fretta?” – chiese Fontana Candida, la figlia della Magnifica.
“Dovrò rientrare al C.I.M. e
difficilmente otterrò altri giorni di licenza”.
“Diserta”. – disse ancorala
Candida.
“Non posso. Dovrei essere invitato da qualcuno sano di
mente. Ma al momento non ne vedo”.
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