Nero Come

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lunedì 7 settembre 2015

Con le mani sui coglioni - La storia vera di Penna Nera - zero

Con le mani sui coglioni! N.B: essendo un racconto raccontato non ci sono virgole e punti e virgola… li trovate tutti in fondo al racconto (come disse un maestro dell’italico cinema) Puntata zero - La incontrai una sera nell’unico stabilimento in regola di tutto il litorale italiano da Ventimiglia a …. Tripoli…! Era una di quelle sere che soffiava un vento di grecale. Il Tiggi aveva dato la notizia per la centesima volta. Gruppi di arabi, scesi dall’aereo, correvano in pista che nemmeno alle olimpiadi se ne vedevano inseguiti dalle forze del dis-ordine che nemmeno al cinodromo…! Quella sera io Nero Come panzone di 130 chili alloggiato al CIM e tifoso della Lazio ero stato invitato a una riunione tra idioti che pensano che il mondo può essere curato dalle pustole della corruzione. C’era un politico di centrosinistradestronso convinto che fa godere più una minchia che mille buone idee e che appoggia il gonfalon selvaggio su ogni tipo di bocca a rulli. Una tizia che studiava il modo di edificare le fogne nelle città e che affermava che esisteva un albo di urbantombaroli e di essersi laureata in cloacologia a Amsterdam. Un ingegnere che asseriva di essere uno studioso dei movimenti mafiosi in Piemonte fin dalle creazione della lega Nerd. Aggregati a questa compagnia di illusi vi era un presunto scrittore di Ostia non meglio identificato e il sottoscritto che, con i miei 130 chili ero stato insaccato a capotavola. Seguivo la discussione pensando in verità alla mia amata Lazio che giocava quella sera stessa. Lei con il marito al fianco parlava di come era difficile la sua professione piena di cornuti e di come nel mondo del giornalismo esistano gli arrivisti decisi a ingoiare tutto. Vorrei far notare all’ignoro lettore quanto sia abusata la parola Ingoiare nella vita di oggigiorno. E quante siano le persone disposte a ingoiare. La italica vita è un vortice di bocche che mannano giù senza ritegno e di peggio esiste solo la romana vita che per quanto piccola e misera dovrebbe essere appellata romina - e non dunque romana - e che in fatto di ingoiare ne sa una più del diavolo!!!! Ma lasciamo la vita piccola della città e torniamo alla dattilografa. Perché è la sua storia che ci porterà a capire il perché del titolo. Quando mi rivolse la parola le dissi che amavo le biografie. Quello che non dissi era che avevo letto quelle di Giorgio Chinaglia Tommaso Maestrelli il Duce e Italo Balbo. Avevo anche letto quella del Vate ma avevo in realtà capito poco e niente se non il fatto che si era fatto togliere due costole. Il tempo cambiò radicalmente in un momento e si trasformò in una di quelle sere che rende il litorale più tetro di quello che è. Sì perché – cari lettori - Ostia è diventata un luogo spettrale anche d’estate grazie alle invenzioni di un pistolero cardiopatico e di un politico mafioso proveniente dal profondo nord terra di ‘ndrangheta che non distingue il treno Roma Ostia dalla via del Mare. Ma veniamo al dunque… Quando il raduno di reduci della new age si sciolse lei mi sussurrò. “Ci possiamo incontrare io e te domani?” I miei 130 chili ebbero un sussulto di orgoglio…vorrà parlare della Lazio – pensai. “Mi hai detto che scrivi biografie…” Avrei dovuto rispondere che le leggo ma non ebbi il coraggio… “Ti volevo chiedere se fossi disposto a trascrivere la mia storia…” “Ehhhhh… Come no… Non vedo l’ora!” “La mia è una storia vera”. “Perché scusa, io scrivo cazzate????” Le scrivo e le dico – pensai - ma ormai il danno era fatto e fui eletto storiografo ufficiale della bionda dattilografa di Ostia. Un’onore – come ebbe a scrivere l’ignorante assessore al traffico di Roma che è come tutti sanno l’unico problema della città eterna e che dunque necessita di vigili urbani e non di un cialtrone con un c.v. pari a zero proveniente dal profondo nord sabaudo favorevole alla Tav amico della nipote del duce e soprattutto semianalfabeta… ma è del Partito Democristiano cosa questa da tenere sempre all’occhio in questi tempi di inculate. Comunque sia … La sera dopo ci incontrammo in un pub. Si mise seduta di fronte a me. Ordinò una birra e disse: “La mia è una vita dura… durissima… e se bisogna passare sopra ai propri principi, lo faccio…” Ma che dice questa? Mi chiesi. E’ come se mi dicessero di andare allo stadio a tifare la Juve perché gioca contro la Roma…ma in che mondo di merda vive? Gobbi e cugini fanno schifo e basta!!! Lei sorrise. Di quei sorrisi angelici che cercano di sortire nell’ascoltatore una pietas che io mai avevo posseduto e la cosa mi insospettì. La osservai. Bionda capelli lunghi viso angelico forse un po’ troppo squadrato naso prominente e la bocca – e in seguito capii perché - troppo larga. Forse era l’assenza di labbra forse il sorriso forzato. Indossava gli stivali dentro i jeans e quello che colpì la mia attenzione furono i Ray-ban infilati nei capelli. Di sera? Ma chi si crede di essere starskyehach? Mi trovai a riflettere sul fatto che aveva nel suo modo di fare una nota stonata. Come quando al primo minuto di una partita buttano fuori il portiere e ti assegnano un rigore contro … andrà male tutto. Di sicuro. Ma lei senza che io la invitassi iniziò a raccontare le sue verità. Mi chiamano Penna Nera perché … beh lo capirai alla fine il motivo … !

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