Nero Come

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martedì 14 febbraio 2017

Olè - La vera storia della famiglia Corbelli residente in via Paolini 85 (scena III)

Quello che non potevo sapere era che Donna Corbelli, la flamenchera abbottata, vedendolo smagrito e sessualmente svogliato aveva mangiato la foglia e con ardito intelletto che mai prima aveva dimostrato, aveva violato il pc del mio amico e trovato la cronologia delle mail che avevamo spedito da casa mia. Non il contenuto, sia chiaro, che il mio amico 28 cm aveva provveduto a cancellare, ma solo le date e gli orari della fitta corrispondenza con la signorina Bocca di Rosa versione Europa dell’est. Altro che rullo di tamburi e chitarre. Narrano i vicini di via Paolini 85 che la Cobelli flamenchera parlò per una notte intera, iniziando a rivangare fin dagli esordi, il mondo della danza che la aveva vista Star e dunque i suoi trascorsi in terra andalusa. Come aveva potuto, omuncolo morto di fame fare a lei, questo affronto? Davvero pensava che i suoi 28 cm fossero sufficienti ? Lei che aveva vissuto a Madrid in una villa con piscina e che per amore si era ridotta a vivere a Ostia, suburbio di Roma, provincia dell’impero? Come aveva potuto, quel pezzente trascinarla nel fango? Come aveva potuto mescolare gli umori e le carni con un zingara di ventisei anni. Quale esperienza poteva avere e cosa faceva quella schifosa che lei non faceva? Lei che aveva vissuto con il miglior ballerino di flamenco di Spagna! Quello che non disse, forse per pietà verso se stessa fu che il ballerino era fuggito con il suo amante, lasciandola sola e abbandonata e con la piscina senz’acqua e soprattutto che la giovane era bella, simpatica e vogliosa, Cosa che intuii dai racconti del mio amico Corbelli. La storia si ripete? Non permetterò che una dell’Est balli sul corpo del mio amor! - urlò infine esausta. Donna Corbelli non te lo permetterà! Stampò la cronologia delle mail del mio amico 28 cm e si preparò all’assalto, anticipando telefonicamente quello che sarebbe stato l’incontro a venire.

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