Nero Come

Nero Come

giovedì 21 gennaio 2016

Postale, invenzioni e poco altro !


Un vento gelido sferzava Ostia. Trovai Nero Come dietro una colonna, sotto i portici dei piazza dei Ravennati. Per niente infreddolito, immobile con la pancia prominente che si muoveva al ritmo del respiro. "Ciao famoso scrittore di Ostia” – mi salutò.
“Presunto – risposi. Solo presunto. Almeno per i denigratori”.
“Non segui eh… si vede. Quelli del circo degli angeli ti hanno promosso a famoso scrittore”.
“Ah …adesso capisco l’impennata di vendite degli e-book. E’ la seconda volta che li devo ringraziare. Ogni volta che parlano di me, le vendite salgono. Dovrò suggerire a questi presunti amici di comprare pure il cartaceo. Ci guadagno molto di più…ma dimmi Nero, che fai nascosto dietro la colonna?”
“Mi vedevi?”
“Certo…”
“No perché da oggi la Asl mi ha dato la possibilità di scomparire dopo trenta minuti”.
“Cosa?”
“Succede pure su Facciabuk”
“Facebook…dai continua …”
“Sì…su Fb la Polizia ti assegna uno spazio per trenta minuti che poi scompare…”
“Lo guardai. Mi guardò. E scoppiammo a ridere di gusto.
“Le minchiate della solita?” - domandai.
“Certo – disse lui – e tutti i pecoroni che le credono. Ha cominciato con Tazzone, la migliore amministrazione mai vista, i mandati di catture per Spadone sulla scrivani a del procuratore che solo lei aveva visto e ora il raccolto che doveva arrivare in inverno, poi in primavera e ora in estate…”.
Ridemmo ancora fino alle lacrime…"E adesso uno spazio che scompare dopo trenta minuti ...e assegnato dalla polizia...come se non avessero altro daffare... il bello del Circo degli angeli” – disse infine. Ogni giorno, un trucco nuovo”.
“Dimmi Nero ma tu? Già di ritorno da Cuba? Ti credevo più abbronzato?”
Mi guardò e nei suoi occhi azzurri rividi quel lampo di commiserazione che si prova quando si parla con un deficiente: “Ma non sono mica andato”.
“Ma come – aggiunsi – ci eravamo lasciati…tu e il tuo sigaro…”.
Scosse il capo”: Lo sai, vero, che non possiamo lasciare il C.I.M ?”
“Ma…?”
“Sono andato con la fantasia. E il viaggio è stato lungo e piacevole”.
“Non capisco…”
“Sbatté le palpebre calate sugli occhi: ”Basta prendere il Renzilin e si viaggia che è una bellezza”.
“Renzilin?”
“Ma certo. È una pasticca che prende il nome dal suo inventore. Ti fa vedere tutto positivo. La nazione serena, le persone felici, l’economia che va e i disoccupati, felici che girano per le strade e trovano lavoro. E se non funziona puoi rafforzare la cura con l’Angel.in, una pasticca talmente piena di minchiate che ti basterà chiudere gli occhi per vedere persino quelli del Partito Defunto nella ragnatela dell’onestà e i Sel-leroni  pronti a denunciare i ladri che siedono in municipio”.
"Insomma una casa dei cittadini trasparente. Davvero il fantastico mondo circense, pieno di nani e (presunte) ballerine … quindi – aggiunsi – mi stai dicendo che non sei mai partito”.
“Di testa – continuò – sono anche rientrato. Ma con il fisico non mi sono mai allontanato”.
“Cose da pazzi”.
“E peggiorerà – aggiunse – perché ormai il Renzilin insieme alle siringhe per gli impotenti e le bugie dei giornalisti, sono le cure più amata dagli italiani…ma adesso andiamo…seguimi… non possiamo perdere tempo!”
“Dove mi trascini?”
“Ho appuntamento con un amico”.
“Un altro scappato dal CIM”.
“No. Lavora alla polizia postale”.
“Sicuro?” – chiesi dubbioso.
“Presunto…”
Cominciamo bene, pensai.
Aspettammo trenta minuti imboscati ( … presunti imboscati ) al bar della pineta con una tazza di thè bollente in mano. Non arrivò il poliziotto (presunto poliziotto) della Postale.
“Cosa ti doveva dire di tanto importante?”
Nero Come non esitò: “Hai presente Calamy Jeans…”
“Ma chi? Quella con i peli sotto le ascelle che le arrivano ai piedi?”
“Nooooo” – fece lui  - quelle è Mezzaostia, la figlia di Mandarina a rotelle”.
Non volli nemmeno chiedere il perché a quella bella ragazza, sguardo fiero e labbra pure, le fosse stato appioppato un tale soprannome… “Dai andiamo avanti…” – sospirai.
“Insomma…la padrona del circo. L’amica di Tazzone, quella che se la fa con Sbrodolo…”
“Sempre lei. Ho capito e allora?”
“La Polizia postale le ha messo sotto controllo il Pc perché ha sempre affermato che lei sapeva tutto. Se sapeva tutto perché non ha denunciato? ”
“Presume". – dissi io. 
"Certo. Ma come faceva a sapere le cose di Ostia che qui non l’ha mai vista nessuno. Al massimo leggeva il blog dei rompipalle di Labur e faceva gli articoli. E ora si vanta di essere stata chiamata alle audizioni della commissione antimafia…”
“Forse per nascondere la polvere sotto il tappeto" – replicai. 
Nero Come continuò – "L’unica relazione vera è stata quella presentata da quei rompipalle ... da lì è partito tutto!!! E ora in alto hanno cominciato a sentire puzza di merda….”
“E l’hanno scaricata e deve alzare il tiro. Per essere ancora in corsa… Sfrutta il lavoro degli altri e se lo rivende come suo. Ma tu come fai a sapere queste cose…”
Sorrise. “Ho amici che viaggiano. Cuba, Italia, semplici cittadini o gente che sta in alto alla Camera dei deputati. Ne vedo di tutti i colori…Rossi, Verdi e perfino Marroni”.
“E’ finita la mezz’ora” – aggiunse riprendendo a ridere. "Quindi sparisci? Come i fake su Fb?"
“Come le bufale. Sono gratuite e attecchiscono sempre. Il circo è questo …maschere e finzione”.
Mi piantò così. Senza altre parole, lasciandomi anche il conto da pagare al bar della pineta. 

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